L’impianto FTTH in un edificio residenziale

FTTHLa realizzazione dell’infrastruttura multiservizio verticale passiva in una nuova costruzione residenziale permette di vedere applicate sul caso concreto le linee guida di progettazione definite nella Guida CEI 306-22.

Ai sensi della direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 61/2014, l’Unione Europea ha stabilito che tutti gli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione profonda – dopo il 31 dicembre 2016 – siano equipaggiati fin dalla costruzione con un’infrastruttura fisica che possa consentire la fornitura di reti di comunicazioni elettroniche ad alta velocità (c.d. FTTH – Fiber to the Home, da non confondersi con FFTB – Fiber to the Building – o FTTC – Fiber to the Cabinet, che prevedono entrambe almeno il tratto terminale con il consueto doppino in rame, a discapito della banda e velocità di trasmissione).

La direttiva ha trovato recepimento a livello nazionale con la Legge n. 164/2014, con cui è stato aggiunto nel capo IV della parte II del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380) l’art. 135-bis, dove si prevede che: “tutti gli edifici di nuova costruzione – per i quali le domande di autorizzazione edilizia sono presentate dopo il 1° luglio 2015 – e tutte le opere che richiedano il rilascio di un permesso di costruire ai sensi dell’articolo 10, comma 1, lettera c) – a decorrere dal 1° luglio 2015 – devono essere equipaggiati con un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete”.

Per infrastruttura fisica si intende “il complesso delle installazioni presenti all’interno degli edifici contenenti reti di accesso cablate in fibra ottica con terminazione fissa o senza fili che permettono di fornire l’accesso ai servizi a banda ultralarga e di connettere il punto di accesso dell’edificio con il punto terminale di rete”; viene invece definito punto di accesso “il punto fisico, situato all’interno o all’esterno dell’edificio e accessibile alle imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione, che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio predisposta per i servizi di accesso in fibra ottica a banda ultralarga”.

Principi di progettazione dell’infrastruttura multiservizio verticale passiva

In un impianto FTTH, l’infrastruttura multiservizio verticale passiva fa capo alle componenti CSOE (Centro Stella Ottico di Edificio), TDT (Terminale di Testa) e QDSA (Quadro di Distribuzione Segnali di Appartamento). È necessario prevedere la creazione di un vano tecnico CSOE comune esterno a tutte le unità immobiliari, da cui dipartono i cavidotti interrati idonei per portare l’infrastruttura al QDSA contenuto all’interno di ciascuna unità immobiliare.

All’interno della Norma CEI 64-100/1 sono riportate le raccomandazioni per la dimensione dei locali tecnici necessari per il punto di accesso all’edificio per segnali provenienti dal sottosuolo e lo spazio minimo richiesto per la nicchia sottotetto (tabella), dipendente dal numero di unità abitative previste.

In particolare, il locale tecnico posto alla base dell’edificio è pensato per ospitare gli apparati CSOE per le comunicazioni elettroniche al sottosuolo, mentre la nicchia sottotetto è progettata per ospitare gli apparati TDT per le comunicazioni elettroniche via radio. Ogni CSOE è in grado di cablare fino a un massimo di otto unità immobiliari. Da ciascuna cartella ottica presente nel CSOE partono uno o più cavi in fibra ottica a quattro fibre, un cavo per ciascuna unità immobiliare (figura 1).

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FIG. 1 – CONNESSIONE a stella tra CSOE e STOA

Ogni cavo afferisce a una STOA, costituita da un contenitore plastico in cui sono disponibili quattro bussole (una per ogni fibra) normalmente riservate a rete Internet, impianto DTT/TVSAT, impianto TVCC, impianto antintrusione. La STOA è inserita all’interno del Quadro di Distribuzione Segnali di Appartamento (QDSA) che contiene tutti gli apparecchi relativi agli impianti di comunicazione e dove convergono tutti i servizi che verranno distribuiti alle prese terminali.

PER SAPERNE DI PIÙ

  •  CEI 306-22 – “Disposizioni per l’infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica – Linee guida per l’applicazione delle Legge 11 novembre 2014, N.164”
  • CEI 64-100/1 – “Guida per la predisposizione delle infrastrutture degli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni. Parte 1: Montanti degli edifici”
  • CEI 64-100/2 – “Guida per la predisposizione delle infrastrutture degli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni. Parte 2: Unità immobiliari (appartamenti)”
  • CEI 64-100/3 – “Guida per la predisposizione delle infrastrutture degli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni. Parte 3: Case unifamiliari, case a schiera ed in complessi immobiliari (residence)”
  • CEI 100-7 – “Guida per l’applicazione delle Norme sugli impianti di ricezione televisiva”

Un esempio applicativo per la progettazione di un’infrastruttura FTTH

Una recente applicazione delle norme che regolano la progettazione di un’infrastruttura FTTH riguarda una nuova costruzione residenziale costituita da due torri, ciascuna di 14 unità immobiliari suddivise su cinque piani, con parti comuni rappresentate da autorimessa interrata, spazi esterni, portineria, spazio multifunzionale adibito a coworking e locali tecnici.

Mentre le infrastrutture orizzontali sono di pertinenza degli operatori che gestiscono le reti di comunicazione, nel caso di specie, è da realizzare l’infrastruttura verticale, che dev’essere predisposta in modo da interfacciarsi adeguatamente con i servizi ad alta velocità offerti dagli operatori finali. Dato che la FTTH dev’essere unica per tutto l’edificio, il punto di installazione degli apparati CSOE (Centro Stella Ottico di Edificio) è stato identificato nel locale tecnico comune del complesso, alimentato dal quadro delle parti comuni (figura 2).

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FIG. 2 – ESTRATTO tavola grafica con posizionamento CSOE

La sede dei TDT (terminale di testa) è stata individuata all’interno del locale sottotetto di una delle due torri, in quanto il progetto prevede un impianto di antenna comune per tutto il complesso (non separato per ciascuna torre) e alimentato da un quadro elettrico dedicato direttamente collegato al quadro elettrico delle parti comuni. Il TDT è infatti collegato direttamente al CSOE – mediante l’apparato ROE – tramite fibra ottica; pertanto, il segnale TV (figura 3) viene portato alle unità immobiliari dalla fibra ottica e fa capo al QDSA (quadro servizi di appartamento).

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FIG. 3 – TIPICA distribuzione del segnale TV nell’ambito di un sistema FTTH

All’interno del quadro servizi, di cui è previsto l’inserimento in ciascuna delle unità immobiliari, devono avere sede la STOA (scatola di trasmissione ottica), che funge da terminazione dei cavi in fibra ottica a quattro fibre di collegamento con il CSOE. Il QDSA è stato posto nelle immediate vicinanze del centralino dell’unità abitativa e del quadro dell’impianto domotico (figura 4).

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FIG. 4 – POSIZIONAMENTO dei quadri elettrici dell’unità abitativa

È stato previsto un totale di quattro CSOE per il cablaggio di 27 unità immobiliari. Il quadro QDSA è costituito da un centralino a incasso con 36 moduli (tre file da 12 moduli per fila) di dimensioni 294x502x98 mm. Il segnale TV proviene dal TDT a cui sono connessi, da una parte, i segnali provenienti dalle antenne TV e dalla parabola (opportunamente convertiti tramite apposito trasmettitore RF/FO), dall’altra parte il CSOE mediante l’interposizione di un Ripartitore Ottico di Edificio (ROE), normalmente posato dal fornitore del servizio.

È previsto come da normativa che il TDT e il CSOE siano connessi con almeno otto fibre ottiche, ovvero con due cavi da quattro fibre/cavo. I cavidotti sono stati predisposti seguendo le direttive della Norma CEI 64-100/1 (figura 5). I collegamenti dell’impianto FTTH sono stati progettati utilizzando fibra ottica di tipo armato per le tratte interrate e di tipo non armato nel caso di cavidotti chiusi non interrati.

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FIG. 5 – ESTRATTO guida CEI 64- 100/1. Distribuzione linee montanti per edificio a sei piani con quattro unità abitative per piano

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