
Mantenere stabile la temperatura dell’hardware immerso in un fluido è un metodo molto efficace sperimentato al Sandia National Laboratories, utilizzando un approccio innovativo molto promettente per i data center.
La più importante struttura pubblica per la ricerca scientifica sull’energia degli Stati Uniti è all’avanguardia negli studi sul raffreddamento a immersione dei server informatici. L’impiego di un liquido non conduttivo, che assorbe il 100% del calore prodotto dall’apparecchiatura elettronica, riduce drasticamente la necessità di ventole e refrigeratori tradizionali.
Il sistema di raffreddamento a immersione è del tipo monofase e impiega un liquido biodegradabile, non tossico, non infiammabile e non corrosivo. A differenza dei sistemi ad acqua, il fluido presenta una viscosità simile a quella dell’olio da cucina.
Rispetto ai tradizionali metodi di raffreddamento, questa soluzione ha un’efficienza dichiarata superiore al 95%, a fronte di una conduttività termica 1.400 volte maggiore rispetto all’aria e di una conducibilità elettrica otto volte inferiore.
Lo stato della ricerca
Attualmente nel Sandia National Laboratories si sta testando un sistema commerciale di raffreddamento liquido non conduttivo, sviluppato dalla società spagnola Submer. Quest’ultima, in collaborazione con Intel Corporation, già nel 2020 aveva lanciato un’innovativa tecnologia di immersione di tutti i componenti informatici, per garantire un raffreddamento uniforme e consentire temperature operative più elevate.
Hoonify Technologies, una startup composta da ex ricercatori dello stesso Sandia National Laboratories, sta sviluppando il software necessario per integrare il nuovo sistema.
Secondo i dati sperimentali, l’innovativa tecnologia ad altissime prestazioni potrebbe abbattere fino al 70% del consumo energetico dei data center. I risultati iniziali promettono anche una riduzione dei consumi idrici, in grado di favorire lo sviluppo di macchine più veloci e potenti. Ulteriori serie di test permetteranno di valutare l’affidabilità dell’hardware e i costi per supportare l’infrastruttura.
È prevista la pubblicazione di uno studio completo che esaminerà vantaggi e svantaggi di questa innovativa tecnologia.


