Scenari. Metel

Il motore della digitalizzazione

Giorgio Casanova, Direttore Generale METEL
Giorgio Casanova, Direttore Generale METEL

Il cambiamento ha investito la filiera assumendo i caratteri di una “disruptive innovation” parziale, ma che promette di rivoluzionarne gli scenari…

..In questo processo, la digitalizzazione è motore e conseguenza allo stesso tempo. Pensieri e parole sull’argomento da parte di Giorgio Casanova, direttore generale di Metel.

Cultura.Il concetto moderno si può intendere come quell’insieme di conoscenza ed esperienze acquisite, che vengono trasmesse di generazione in generazione: in sintesi, la cultura corrisponde al virtuosismo delle persone che lavorano nelle aziende. Se è vero che nessuno nasce “imparato”, gli imprenditori e manager della filiera del materiale elettrico ed illuminazione hanno sicuramente le capacità e la cultura per sapersi adattare alle novità che il mercato ci sta presentando.

Esperienza. Il mercato è come una lepre, è bravo chi la prende, rispetto al passato bisogna prepararsi sempre meglio per prenderla. Se l’esperienza Metel è ancora viva, è perchè la cultura e la preparazione delle aziende verso il mercato, con le intuizioni che ne scaturiscono, hanno un ruolo predominante nella nostra filiera.

immagine bDigitalizzazione.Dove viviamo non c’è futuro senza digitalizzazione. Se invece decidessimo di vivere senza digitalizzazione, avremmo un problema da risolvere: dove?

Filiera.Supply chain, rete, network e cos’altro si può citare, quando chi compra e chi vende collaborano per un fine comune: la soddisfazione del cliente finale con attenzione anche al profitto. Metel è nata proprio da questa volontà di proporre un concetto di business collaboration, che altre filiere non hanno saputo cogliere così compiutamente.

Disruptive Innovation. Negli ultimi due anni in particolare, grazie alla “Disruptive Innovation” che nella nostra filiera si è solo affacciata alla finestra, le aziende stanno affrontando nuovi scenari ed equilibri, sia che si tratti di prodotti fisici, sia che si parli di servizi. La digitalizzazione, che ne è parte focale, ha il pregio di creare una discontinuità che permette alle aziende consolidate e leader di mercato di avere un elemento in più di confronto e collaborazione: Metel.

Integrazione.Ogni volta che attiviamo una relazione EDI tra aziende, integriamo due mondi: immediatamente un codice, una quantità, un’immagine e tutto ciò che serve per ottenere l’obiettivo di soddisfare il cliente si concretizza nel modo più efficiente e tecnologico che si può ottenere con la digitalizzazione. Metel è sempre stata sollecitata in questo ruolo, quello tecnologico: la differenza di un’integrazione vincente è nel contenuto dell’informazione e non nel tecnicismo che la trasferisce da un sistema informativo all’altro. Una conferma di un ordine non si distingue per il logo o la sua forma, ciò che la rende integrata in un sistema efficiente sono i suoi contenuti: la conferma dei prezzi, delle quantità e soprattutto delle date di consegna. Se viene fatta in EDI, ecco la ciliegina sulla torta: arriva direttamente all’interessato e in un formato “rivendibile” alle strutture che ne necessitano. Ecco perché Metel continua ad investire in tecnologie come i Web Services, che abbattono i tempi di attraversamento delle informazioni fornendo l’informazione giusta al momento giusto, per chi la sa dare.

Sinergie. Imprescindibili, quando viste come mezzo per ottenere un beneficio comune. Risparmiare 49 euro per ogni ciclo d’ordine dove i benefici sono ripartiti tra produttori e distributori, è un risultato ottenibile solo se si lavora in sinergia. “Fare sistema” produce un risultato complessivo migliore di quello prodotto da ogni singolo, seppur con un obiettivo non sempre condiviso. Le diversità degli interessi degli attori della nostra filiera sono, tramite lo “Strumento Metel”, trasformate in una tensione al miglioramento.  Con Metel si raggiunge un altro tipo di equilibrio: soddisfare tutti senza scontentare nessuno. La digitalizzazione è uno strumento fenomenale per creare sinergie perché trasforma ciò che è fisico in digitale, portando le persone ad adattarsi a lavorare in modo sempre più preciso, veloce e quindi efficiente.

Sistema Paese. Oggi siamo a circa 60 anni dal Trattato di Roma, con cui nacque la prima idea di Europa; prima con risvolto meramente economico, poi per raggiungere la comunione di intenti che la caratterizza tutt’oggi. La capacità dell’Italia di perseguire un interesse generale, che non sia quello dei singoli, ha, nel percepito del pubblico, ampio margine di miglioramento. I pilastri dell’Agenda Digitale Europea toccano quei temi che non sono più di competenza solo dei tecnici o degli “addetti ai lavori”. Sono ormai indivisibili dal concetto stesso di competitività. Con 1 milione di ordini EDI che sfrecciano sui nostri sistemi, generiamo un risparmio di 49 milioni di euro per la nostra filiera.  Quando si parla di sistema Paese, il risultato ottenibile diventa 10 miliardi di euro. Io non ho alcun dubbio che questa sia la strada da intraprendere. E nel mio piccolo cercherò di continuare a promuovere il change management necessario per raggiungere ciò che è a portata di mano, ma che spesso viene visto come un pericolo o come qualcosa di inafferrabile.

Tecnologie. Noi di Metel viviamo di tecnologia, di matematica, di programmazione informatica: facciamo convivere diverse tecnologie come ad esempio diversi sistemi gestionali, diverse scelte aziendali che devono poi dialogare tra loro. Ed ecco qui la lungimiranza dei soci per il nostro ruolo: avere un sistema condiviso che serva a tutti come infrastruttura di base dove ognuno può costruire il valore aggiunto che vuole ottenere. Metel è come un’autostrada dove ognuno può scegliere di viaggiare con diversi tipi di auto, e quindi a diverse velocità: il vantaggio per le nostre aziende è che il pedaggio è lo stesso per tutti, senza limiti di velocità.

 

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