Domotica

Il futuro in una stanza

figura a in BNI progetti di cinque giovani architetti rivoluzionano il modo di vivere gli spazi domestici:  la raccolta differenziata con il codice a barre, la luce che si accende sfiorando il muro, il cancello che “levita”. Questo è CamEXperience.

….Idee che, fino a pochi anni fa, sarebbero state degne di film un po’ comici, un po’ fantasy. Cose che, invece, si toccano già con mano, nello spazio allestito da Came durante Expo 2015, dove hanno preso forma tre innovazioni insignite del Came Design Award.

Un contest per l’innovazione

I progetti in concorso dovevano ispirarsi ai temi sui quali Came ha intrapreso un importante percorso di innovazione: il controllo e la gestione dei varchi e degli accessi, la sicurezza, l’illuminazione, la domotica, la tecnologia a supporto del quotidiano e l’interfaccia uomo/macchina. In lizza, studenti e neo-laureati delle facoltà di Architettura e Design e delle scuole di design italiane.

CamEXperience. La Giuria
CamEXperience. La Giuria

Idee vincenti

Il primo premio è stato assegnato a I-Bin, il sistema di riciclaggio intelligente ideato da Sofia Crescioli. Piazzamento d’onore per Levito, sistema di movimentazione dei cancelli basato sulla levitazione elettromagnetica, progettato da Chiara Capoia e Laura Cavasin. Sul podio anche Dario Moretto e Luca Ariedi, con la loro vernice conduttiva che attiva scenari all’interno della casa.

I Giudici

La commissione è stata presieduta da Makio Hasuike che, nel 1968, ha fondato uno dei primi studi di industrial design in Italia. Al suo fianco l’architetto milanese Massimo Farinatti, docente universitario ed esperto di industrial design, e l’architetto trevigiano Marco Mora, fondatore di Acamedy, network di laboratori di web, comunicazione, design e organizzazione per le piccole imprese del territorio trevigiano. Hanno completato la giuria l’esperienza di Elisa Menuzzo e Gianni Michielan, rispettivamente Vice President e Amministratore Delegato di Came S.p.A.

 

Came Design Award - I-bin, di Crescioli
Came Design Award – I-bin, di Crescioli

1 – Per la raccolta differenziata

I-Bin è composto da una pattumiera a quattro moduli, un control device, una label RFID e un portale web. Un portale riepiloga le informazioni sulla raccolta differenziata, la descrizione dei prodotti e dei giorni di raccolta porta a porta; l’utente può accedere alla sua scheda personale e scaricare i dati raccolti. Il sistema funziona a batterie o corrente elettrica. All’interno dei moduli per il vetro e la carta, un lettore RFID monitora gli errori commessi dall’utente.

Quando si getta un rifiuto, il lettore RFID “legge” l’etichetta e segnala eventuali errori
Quando si getta un rifiuto, il lettore RFID “legge” l’etichetta e segnala eventuali errori

> Etichette da taggare

L’utente “tagga” i prodotti con le label di riferimento, consultando il portale per avere le relative informazioni. I 4 moduli, interagendo tra loro, forniscono i dati relativi alla quantità di rifiuti contenuta all’interno (espressa in grammi e percentuale) e agli errori commessi; i dati possono essere visualizzati attraverso il control device e scaricati sul portale web. Quando si getta un rifiuto, il lettore RFID “legge” l’etichetta: in caso di abbinamento errato, la pattumiera emette un suono che segnala l’errore e un simbolo luminoso lampeggia per alcuni secondi; se l’abbinamento è corretto, la segnalazione luminosa del simbolo si spegne rapidamente.

>> Correggere gli errori

Sul touch screen si visualizzano le informazioni relative alla quantità di rifiuti presente in ogni modulo di I-Bin: il peso in grammi, la percentuale rispetto agli altri tre moduli, e gli errori espressi in “+++” o “—“. Grazie ad un magnete, il control device può essere inserito negli alloggiamenti dei 4 moduli della pattumiera e consente di visualizzare le informazioni relative al modulo stesso. Può anche essere collegato al PC attraverso un cavetto USB, per caricare i dati sul proprio profilo. Il portale, infine, permette di migliorare la raccolta differenziata e correggere gli errori che si commettono abitualmente.

 

Came Design Award – Levito, di Capoia & Cavasin
Came Design Award – Levito, di Capoia & Cavasin

2 – Levitazione elettromagnetica

La levitazione elettromagnetica è la “fonte” di energia che Levito sfrutta per il movimento delle singole parti di un cancello lungo una rotaia. Ed è il metodo con il quale un oggetto è sospeso su di un altro oggetto, senza un supporto oltre ai campi magnetici: in questo modo il rumore dato dal movimento è praticamente azzerato e la corrente elettrica è necessaria solo al momento dell’apertura e della chiusura del cancello. Inoltre, Levito propone un nuovo modo di concepire gli spazi esterni, eliminando la differenziazione tra “staccionata” e “cancello” e dando la possibilità di movimento all’intera recinzione.

Moduli autoalimentati

Tramite un sistema di sensori e fotocellule posti su ogni singolo elemento, si può accedere allo spazio esterno della casa da qualsiasi punto. I singoli moduli riconoscono la dimensione di ciò che deve passare, spostandosi per creare lo spazio necessario. I moduli che compongono la recinzione possono avere un LED sulla sommità, che funge da illuminazione notturna e lampeggiatore, nel momento in cui questi creano il varco. La corrente elettrica necessaria ad alimentare i LED è fornita dallo stesso sistema elettromagnetico che, tramite una variazione di campo, provoca un passaggio di corrente.

Comandi smart

Il sistema principale di comando è il cellulare dell’utente proprietario del cancello, questo permette l’eliminazione del telecomando o di altri elementi che non sono sempre a portata di mano. Levito si sposta poi all’interno della casa e, tramite un sistema di rotaie e piastre a levitazione elettromagnetica, si propone come aiuto nello spostamento di oggetti pesanti negli spazi interni. La rotaia è un semplice nastro che si snoda all’interno del pavimento della casa, e non necessita di solchi o gradini, in quanto la piastra e la rotaia stessa non hanno la necessità di contatti per funzionare. Il piatto resta, infatti, perfettamente all’interno della corsia con il quale questo dialoga grazie al campo magnetico.

 

Came Design Award - Touch Security House, di Moretto & Ariedi
Came Design Award – Touch Security House, di Moretto & Ariedi

3 – Una questione di tatto

La tendenza dell’essere umano nel comunicare con il tatto si è sviluppata nel corso del tempo dalla stretta di mano ai gesti quotidiani di affetto, per poi subentrare nel contemporaneo con la comunicazione sociale supportata da palmari, smartphone e tablet; strumenti che trasmettono emozioni visive e sensoriali. Touch Security House nasce proprio con l’intento di semplificare la tecnologia a supporto della vita quotidiana, introducendo degli strumenti a portata di “tocco”.

-> Un percorso di segni

Il braccialetto touch, da portare sempre con sé, permette di inserire il codice di accesso. Il codice non è composto né da una serie di numeri, né da una serie di lettere ma da un percorso di segni. Lo stesso display riceve informazioni della casa rispetto al consumo energetico, l’effettivo spegnimento di tutti i punti luminosi, la presenza di persone all’interno delle stanze e lo stato di sicurezza degli accessi e serramenti. Inoltre è possibile comandare da remoto il raffrescamento e il riscaldamento di tutta l’abitazione.

-> Vernice al rame

Lo sviluppo del “system touch” all’interno della casa si adagia sulla superficie delle pareti, trasformando il colore in mezzo di comunicazione. Per questo, si usa una vernice contenente rame in polvere, che permette la trasmissione di impulsi elettrici senza l’uso di cavi interni alle pareti. Così, è possibile personalizzare le icone degli interruttori e il collegamento agli apparecchi senza il bisogno di opere murarie. Il riscaldamento a pavimento, la domotica delle aperture, le luci sono alcuni degli output a cui collegarsi con il colore. La parete che comunica con l’utente. Il sistema permette in qualsiasi momento di spostare gli interruttori e i dispositivi senza l’aiuto di personale specializzato.

( a cura di Stefano Troilo) 

 

Came Design Award: i vincitori
Came Design Award: i vincitori

Largo ai giovani

“Crediamo fortemente nei giovani, nelle loro capacità creative, nella loro attitudine all’innovazione: il contest ‘Came Design Award’ ne è la dimostrazione. Siamo convinti che la loro tenacia e la loro capacità di mettersi in gioco possano essere il motore di nuove idee. Riteniamo, quindi, che i giovani abbiano, a pieno titolo, il diritto di ideare la casa del futuro immaginando l’ambiente domestico nel quale andranno a vivere domani” – Elisa Menuzzo

 

Tutto in un minuto

Se non hai visitato il CamEXperience, puoi viverne l’esperienza nel video esclusivo realizzato da Watt

[vimeo]https://vimeo.com/147323297[/vimeo]

 

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