Gli scenari di mercato della fibra ottica nelle abitazioni

Il webinar “Fiber To The Home – Soluzioni multiservizio e fibre ottiche”, realizzato da Prosiel in collaborazione con il Comitato Elettrotecnico Italiano, tenutosi nei giorni scorsi, ha trattato un tema diventato di estrema attualità. In questi mesi di lockdown, in cui la maggior parte delle attività lavorative e scolastiche hanno dovuto poter contare sulla connessione alla rete dalla propria abitazione, l’operatività della fibra ottica è stata messa a dura prova. Le connessioni a banda larga e ultralarga disponibili in questo periodo hanno posto in evidenza la sostanziale differenza fra le connessioni su rete in fibra ottica e quelle dove manca la fibra o comunque dove la banda disponibile è limitata.

Anatomia di una fibra ottica

Hanno partecipato al webinar Claudio Pavan del CEI, che ha discusso sulle norme giuridiche e tecniche che regolano il mercato e i documenti CEI di supporto per l’applicazione delle disposizioni di Legge.

A partire dalla Direttiva 21 del 2002 la comunità europea ha unificato la comunicazione elettronica unendo i due mondi di radio e televisione da una parte e telefono e dati dall’altra.

Pavan ha inoltre illustrato dove e come il termine multiservizio viene utilizzato nella normativa europea e in quella italiana. Ad esempio, nel 2014 la legge 164 introduce un nuovo il testo unico per l’edilizia. L’articolo 135-bis ha aperto la strada alla FTTH con il comma 1 che impone che gli edifici debbano dotarsi di una infrastruttura fisica multiservizio passiva costituita da adeguati spazi installativi nella fase di progetto e costruzione, e della fibra ottica nel momento in cui la casa è finita e, ovviamente, pulita. Per chiunque si occupi degli aspetti installativi, il consiglio di Pavan è di non cercare la soluzione definitive nelle guide perché gli esempi riportati servono a stimolare una soluzione applicabile per quel caso specifico, in quanto le variabili in questo ambito sono troppo numerose. Un ottimo compendio in ambito normativo sarà costituito dalla guida CEI 306/2 di prossima pubblicazione, in cui vengono descritti i sei principi fondamentali prescritti dalle leggi italiane utili a valutare se la struttura su cui si sta operando è adeguata o no a tali infrastrutture.

FTTH: lo stato dell’arte e le prospettive future

Nel suo intervento, Sibilla Marangoni di ANIE ha trattato la topologia di rete per le soluzioni FTTH con funzionalità multiservizio, ovvero come si realizza l’impianto di cablaggio in una struttura fisica multiservizio passiva, quali sono i componenti e come vengono collegati, secondo la guida 306/2. L’esposizione ha riguardato un esempio di realizzazione di un impianto in funzione in una nuova costruzione, a partire dai punti di accesso da cui gli operatori telefonici o gli operatori di antenna devono poter intervenire per portare il servizio richiesto.

Infrastruttura fisica multiservizio passiva

Marangoni ha descritto elementi essenziali come il terminale di testa nel sottotetto, dove convergono i segnali satellitari e digitali terrestri che provengono dalle antenne e da dove questi vengono redistribuiti attraverso un unico cavo in fibra ottica monomodale tramite STOM, un contenitore in chiave di sicurezza generalmente in IP65 nel quale sono previsti spazi dedicati a ospitare le giunzioni della fibra e le bussole ottiche. Un secondo punto di accesso di solito si trova nello scantinato e ospita una seconda STOM e il CSOE (Centro servizio ottico di edificio). Lo CSOE a sua volta contiene uno o più ROE (Ripartitore ottico di edificio) che ripartiscono il segnale proveniente dalla rete di accesso dell’operatore che lo installa.

Altri interessanti interventi sono stati quelli di Gianluigi Radaelli di ANIE che ha parlato del cablaggio degli edifici con fibra ottica, qualunque sia la sfida dell’infrastruttura e di come sono fatte le fibre ottiche. Infine, Stefano De Lellis di ANIE ha esposto le nozioni riguardanti l’architettura tipica FTTH in un edificio e le modalità installative rapide.

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