Si è svolta lo scorso 20 ottobre a Cremona al Museo del Violino la giornata di studi “Arte, cultura e sicurezza: l’accordo perfetto”, con la partecipazione di Virginia Villa, Direttore Generale del Museo del Violino, Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby, Eike Schmidt, Direttore della Galleria degli Uffizi, e Guido Gandino, Direttore della Direzione Cultura del Comune di Genova. I lavori, aperti da Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona e Presidente della Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari, sono stati moderati da Armando Torno, editorialista del “Sole 24 Ore”.
Il senso di questa giornata, che ha visto riuniti gli esponenti di alcune delle realtà più significative del nostro Paese, è stato quello di affrontare il tema di primaria importanza della sicurezza in ambito museale.
Carlo Hruby ha sottolineato: «I sistemi di sicurezza presenti nei nostri musei in molti casi si sono dimostrati carenti e inadeguati. Questo non è tanto un problema di risorse, quanto di scarsa sensibilità verso il tema della prevenzione e poca conoscenza delle attuali tecnologie, le quali consentono oggi di offrire alle opere una protezione costante, sempre attiva, e con costi contenuti rispetto al valore delle opere che vanno a proteggere. Le apparecchiature di sicurezza e di videosorveglianza vanno però scelte consapevolmente, correttamente utilizzate e sottoposte a regolare manutenzione. Oggi sono disponibili sistemi senza fili a elevata affidabilità, termocamere, accelerometri e sistemi di analisi video che consentono di ottenere un sistema di videosorveglianza “attivo”, in grado di rilevare ogni situazione anomala nel luogo protetto e di segnalarla immediatamente alle Forze dell’Ordine, utile dunque anche in funzione di prevenzione del crimine».
Virginia Villa ha illustrato nel suo intervento le peculiarità del Museo del Violino, che è stato inaugurato tre anni fa e che riunisce le funzioni di museo, auditorium e polo di ricerca in un’unica struttura, dove la componente tecnologica ha una valenza fondamentale e si associa all’elemento umano. «Il Museo del Violino – ha sottolineato – è una realtà particolare, poiché gli strumenti non solo sono esposti ma vengono anche suonati nell’Auditorium Giovanni Arvedi interno alla struttura di Palazzo dell’Arte. Già in fase di progettazione si è dunque posta particolare attenzione al tema della sicurezza e con impegno quotidiano si cerca di innalzare ulteriormente gli standard attuali».
Virginia Villa ha inoltre ricordato la collaborazione che si è instaurata con la Fondazione Enzo Hruby, la quale ha sostenuto gli oneri per l’adeguamento del sistema di videosorveglianza e di controllo accessi del Museo offrendo il proprio contributo anche per la protezione puntuale del violino “Messia” di Antonio Stradivari, “il violino più prezioso al mondo” – come lo ha definito il Direttore Villa – proveniente dall’Ashmolean Museum di Oxford e in mostra al Museo del Violino fino al prossimo 18 dicembre.
In Italia spesso avviene che straordinarie collezioni museali siano conservate all’interno di edifici storici, nei quali è necessario progettare con grande cura gli allestimenti degli spazi e l’installazione degli apparati tecnologici per garantire la protezione e la valorizzazione delle opere.
Questo è anche il caso della Galleria degli Uffizi, il museo più visitato d’Italia, ospitato in un palazzo di epoca rinascimentale.
Eike Schmidt si è focalizzato nel suo intervento sulle grandi novità che hanno interessato in questi mesi gli Uffizi, dove a metà ottobre si è concluso il riallestimento delle sale dedicate al primo Rinascimento.
I lavori hanno interessato anche le sale forse più note dell’intera Galleria, la 10 e la 11, dove sono esposte la Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli a fianco di altri capolavori del Maestro. Il riallestimento ha comportato un rinnovamento sia nella veste architettonica sia in quella impiantistica e «la disposizione dei dipinti – ha sottolineato il Direttore – è stata studiata in ragione dei flussi di persone davanti ai capolavori».
Di grande interesse anche il contributo offerto da Guido Gandino, che ha illustrato l’articolato sistema museale genovese, vero fiore all’occhiello di una città che si è affermata nell’ultimo decennio come meta turistica e sta crescendo moltissimo in questa direzione. Sul versante della sicurezza ha fatto riferimento al decreto ministeriale del 10 maggio 2001 sugli standard di progettazione museale quale caposaldo nelle linee guida della tutela del patrimonio e della sua valorizzazione. «Ciò che è necessario – ha affermato – è un approccio integrato che consenta di affrontare i temi della security e della safety in un’ottica complessiva. Questo significa partire da un’analisi del rischio, da quello della perdita dell’opera a quello del taccheggio, a quello dell’usura dell’opera stessa, fino al rischio climatologico. L’obiettivo che ci proponiamo è un colloquio, un patto istituzionale, per cercare di individuare elementi di prototipo per la definizione di un modello di gestione museale che possa valorizzare al massimo l’elemento umano all’interno di una più ampia e migliore dotazione tecnologica».