Flexplan, una nuova metodologia per la pianificazione della rete elettrica del futuro

“Una nuova metodologia per la pianificazione della rete elettrica del futuro”, è l’evento organizzato da RSE per presentare il progetto Europeo FlexPlan. Il meeting è stata anche l’occasione per presentare a tutti i principali stakeholder italiani i risultati ottenuti nel nostro Paese dalla metodologia messa a punto dal consorzio per la pianificazione coordinata tra rete di trasmissione e reti di distribuzione.

Si è svolto lo scorso gennaio a Milano l’evento sul progetto europeo FlexPlan dal titolo “Una nuova metodologia per la pianificazione della rete elettrica del futuro”, organizzato da RSE – Ricerca sul Sistema Energetico, in qualità di coordinatore.

La nuova metodologia per la pianificazione della rete elettrica del futuro

Il meeting è stata l’occasione per presentare a tutti i principali stakeholder italiani i risultati ottenuti dalla metodologia messa a punto dal consorzio per la pianificazione coordinata tra rete di trasmissione e reti di distribuzione. La metodologia proposta è in grado di rimuovere alcune significative limitazioni a cui fino a oggi sono stati soggetti tutti gli studi di pianificazione. In particolare, essa è in grado di analizzare un insieme di elementi candidati al rinforzo di sistema, evidenziando il sottoinsieme che minimizza il costo totale (dispacciamento e investimenti) nel medio-lungo termine, dal 2030 al 2050.

La nuova metodologia prevede anche di considerare possibili contributi da parte di elementi in grado di fornire flessibilità al sistema (accumuli e domanda modulabile), in sinergia con la classica modalità di pianificazione, basata esclusivamente sulla programmazione di rinforzi di rete e la creazione di nuove linee.

L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali dell’Amministratore Delegato RSE, Maurizio Delfanti: «Il nostro impegno in ambito internazionale ci permette di valorizzare la nostra esperienza e le attività che svolgiamo per la Ricerca di Sistema. Siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo in modo consistente anche oltre i confini nazionali e in partnership con le più importanti realtà del settore elettro-energico dei Paesi UE, in questo caso in qualità di coordinatori di progetto.

Il sistema elettrico ha e avrà sempre più bisogno di flessibilità, nel breve e nel lungo termine, per l’integrazione della generazione da fonti non programmabili. Un’adeguata quota di flessibilità sarà decisiva per gli obiettivi di decarbonizzazione e per svincolare l’Europa dall’uso di combustibili fossili».

«L’applicazione della metodologia FlexPlan a un modello di grande complessità del sistema italiano – trasmissione, sub-trasmissione e reti di distribuzione in media tensione – mostra senz’altro, pur nei limiti dovuti all’hardware utilizzato nel progetto, al budget ridotto del progetto e al poco tempo disponibile, la fattibilità dell’applicazione a casi reali di metodologie avanzate di grid planning», ha commentato Gianluigi Migliavacca, coordinatore per RSE del progetto europeo.

La nuova metodologia FlexPlan e il case study italiano

Nel dettaglio, la nuova metodologia è stata utilizzata per analizzare scenari di pianificazione della rete di dimensioni reali, guardando al 2030, 2040 e al 2050, su sei casi regionali che abbracciano complessivamente la maggior parte del continente europeo.

Quello relativo al sistema elettrico italiano è stato presentato da Marco Rossi, capo gruppo di ricerca del Dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici di RSE, che ha illustrato nel dettaglio i risultati della metodologia e come questi ultimi dimostrino l’importanza di una stretta sinergia tra rinforzo convenzionale dell’infrastruttura elettrica e flessibilità offerta dagli accumuli e dalla domanda di nuova generazione. Nel corso del workshop, inoltre, il capo progetto RSE Dario Siface ha proposto alcune riflessioni regolatorie in merito a barriere e fattori abilitanti degli elementi di flessibilità per la pianificazione di rete.

«Alla fine del progetto rimarrà, da un lato, un set di tool professionali, disponibile su richiesta dei System Operator, dall’altro, un set parallelo di tool in open access che permetterà l’utilizzo della metodologia per ulteriori studi condotti da società di ricerca e sviluppo. Per questo motivo, con il progetto FlexPlan riteniamo di aver compiuto un notevole passo in avanti sia sulle conoscenze di tipo modellistico-metodologico, sia sulla concreta disponibilità di tool per la pianificazione di rete del futuro», ha aggiunto Migliavacca.

FlexPlan, in qualità di consorzio, vanta la partecipazione di tre System Operator europei, tra cui TERNA, ENEL ed E-Distribuzione, oltre a numerose società di ricerca e sviluppo del settore elettro-energetico

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