
Un gruppo giroscopico alloggiato in uno scafo a tenuta stagna: è l’innovativo progetto sviluppato dal Politecnico di Torino e da una spin-off italiana per produrre energia rinnovabile dal moto ondoso del mare.
Nata una decina di anni fa, l’idea alla base dell’Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC) è semplice quanto interessante: sfruttare le enormi potenzialità delle onde del mare come fonte di energia rinnovabile, grazie alla continuità del loro moto e alla loro disponibilità in tutti gli oceani e i mari del globo.
Il gruppo di conversione
Numerosi sono i progetti finora sviluppati al riguardo, ma in questo caso i tecnici di Wave for Energy hanno messo a punto un sistema rivoluzionario, che non prevede parti in movimento relativo immerse nell’acqua, poiché tutto il gruppo di conversione è inserito in un contenitore sigillato all’interno del corpo galleggiante.
Inoltre, per il suo funzionamento, ISWEC non necessita di essere ancorato al fondo del mare tramite fondazioni fisse: basta un semplice un ormeggio ancorato al fondale e un cavo, attraverso il quale l’energia prodotta viene inviata alla rete di terra, a garanzia di un impatto ambientale estremamente contenuto.
Più efficienza grazie alla forma dello scafo
Ma c’è di più: la forma dello scafo richiama quella di un normale natante, perciò è in grado di adattarsi al meglio alle mutevoli condizioni delle onde, incrementando la produttività del sistema rispetto agli altri progetti di questo tipo. Queste caratteristiche, confermate dai test compiuti su modelli in scala, saranno presto confermate dal prototipo.
Energia elettrica a prezzi più competitivi
Realizzato con il supporto di ENEA e dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del CNR, grazie ai finanziamenti di sponsor istituzionali e privati, lo scorso agosto il primo esemplare in scala 1:1 di ISWEC è stato ormeggiato 800 metri al largo della costa di Pantelleria, ancorato a circa 35 m di profondità.
Il sistema permetterà la produzione di energia elettrica a un prezzo più competitivo rispetto a quelli oggi sostenuti dalle comunità insulari. In prospettiva le sue applicazioni potrebbero costituire un’interessantissima opportunità energetica per le estese aree costiere, all’interno come all’esterno del Mediterraneo.
COME È FATTO?

ISWEC presenta uno scafo dalla forma semplice, senza parti mobili esposte all’ambiente marino, adatto a tutte le condizioni del moto ondoso. Le dimensioni complessive sono di 15 m (lunghezza) per 8 m (larghezza) per 4,5 m (altezza), con un pescaggio di 3,2 m e un’opera morta – la parte che emerge sopra la linea di galleggiamento – di 1,3 m dalla superficie del mare.
COME FUNZIONA?

Dentro lo scafo a tenuta stagna si trova un gruppo giroscopico, fissato al fondo del mare da una linea di ormeggio lasco. L’interazione tra le onde del mare, lo scafo e il sistema giroscopico consente la generazione di energia elettrica. Nella prima fase del test l’energia prodotta è dissipata su una serie di resistenze, poi ISWEC sarà collegato alla rete elettrica di Pantelleria.