EDIFICIO 4.0, l’evoluzione dell’impianto elettrico

Oltre 100 partecipanti al convegno dedicato a progettisti e system integrator organizzato il 21 giugno 2017 dalla rivista L’Impianto Elettrico, in occasione del 30° anno di pubblicazione.

“Edificio 4.0 – L’evoluzione dell’impianto elettrico”, questo il titolo dell’evento organizzato da Tecniche Nuove Formazione nel Palazzo della Cultura, sede milanese del Gruppo Editoriale Tecniche Nuove SpA. La rivista L’Impianto Elettrico, da sempre attenta alle evoluzioni tecnologiche e normative, in occasione dei suoi primi 30 anni di pubblicazione ha offerto – grazie al prezioso contributo degli sponsor (ABB, B.E.G., Bocchiotti, Gewiss, Hager e Rold) e dei prestigiosi relatori – un importante momento formativo gratuito che ha visto la presenza di più di cento professionisti, tra ingegneri, periti e altre figure professionali. Durante l’incontro tecnico sono state esposte interessanti relazioni da parte di autorevoli esponenti del mondo elettrico. La serata – che si è conclusa con un rinfresco sulla terrazza panoramica del 15° piano del Palazzo della Cultura – è stata anche un’importante occasione di confronto e riflessione sui cambiamenti in atto tra tutti gli attori del settore.

L’elettricità del futuro? È “senza fili”
Domenico Trisciuoglio,
Studio Trisciuoglio, Direttore tecnico della rivista “L’Impianto Elettrico”.

L’ing. Domenico Trisciuoglio, da oltre 10 anni direttore tecnico della rivista “L’impianto elettrico” e sempre attento all’evoluzione tecnologica e alla ricerca di novità da sottoporre ai lettori, ha illustrato un interessante studio dell’M.I.T. di Boston sull’elettricità “senza fili”, sottoponendo al pubblico importanti anticipazioni sui futuri scenari che riguarderanno da vicino l’impiantistica.
«All’inizio degli anni ’80 – racconta Trisciuoglio – Tecniche Nuove fu tra i primi editori a diffondere i software a supporto della rivista cartacea. In seguito, con la pubblicazione della Legge 46/90, si aprì un enorme dibattito e L’Impianto Elettrico fu presente con centinaia di articoli per chiarire ai lettori come andava interpretata e applicata. Il decennio successivo vide l’affermarsi della building automation e della domotica e già a quell’epoca (2001) la nostra rivista preannunciava la nascita dei system integrator. Siamo poi passati alle rinnovabili e all’integrazione tra impianti e architettura, fino al BIM. Proseguendo su questa strada abbiamo oggi presentato la Witricity, l’elettricità “senza fili”, che oggi non è ancora presente in Italia, ma negli Stati Uniti sta già prendendo piede in diversi settori. I nostri lettori saranno sempre informati non solo sul presente, ma anche sul futuro».

Fondamentale il ruolo delle norme tecniche
Ivano Visintainer,
Responsabile delle Attività Normative del CEI.

L’ing. Ivano Visintainer, Responsabile delle Attività Normative del CEI, ha spiegato perché la normativa tecnica riveste un ruolo “fondamentale” nella corretta realizzazione degli impianti elettrici, ripercorrendo le tappe più importanti nella storia del settore.
«L’impianto elettrico ha vissuto un’evoluzione tecnologica – spiega Visintainer – sia impiantistica, sia componentistica. Le nostre norme CEI hanno seguito questa evoluzione e, per esempio, la 64-8 è stata concepita come punto di riferimento per la sicurezza elettrica, ma negli ultimi anni ha coperto aspetti diversi che vanno dalla fruibilità degli impianti alle questioni legate al miglioramento dell’efficienza energetica e riduzione dei consumi, all’automazione, fino alla diffusione della digitalizzazione nei nostri edifici».

Building automation e “gestione integrata”
Daniele Pennati,
Membro del comitato direttivo ANIE CSI, Associazione Componenti e Sistemi per Impianti.

L’ing. Daniele Pennati, Membro del comitato direttivo ANIE CSI, Associazione Componenti e Sistemi per Impianti, ha raccontato in che modo la building automation e la gestione integrata degli impianti negli edifici hanno rivoluzionato l’intero modo di concepire i progetti.
«I primi sistemi domotici e di building automation – afferma Pennati – nacquero proprio circa trent’anni fa e da allora c’è stata una fortissima evoluzione di queste tecnologie nel residenziale e nel terziario, parallelamente a una grande evoluzione in campo legislativo e normativo: ricordiamo la 46/90 e il D.M 37 che hanno introdotto chiari riferimenti nel campo della sicurezza. Il futuro – si parla molto di IoT – sarà l’evoluzione naturale della building automation, ovvero, non solo “oggetti” collegati in rete, ma anche edifici».

Così gli impianti “dialogano” tra loro
Massimo Valerii,
Presidente dell’associazione KNX Italia.

L’ing. Massimo Valerii, Presidente dell’associazione KNX Italia ha illustrato in che modo la progettazione integrata e i sistemi di gestione “intelligente” degli edifici possono contribuire a ridurre in modo incisivo i consumi d’energia.
«Negli anni ’90 – spiega Valerii – l’impianto elettrico ha raggiunto il suo apice in merito agli aspetti legati alla sicurezza, diventando un “oggetto” sicuro per l’utente. Da quel momento sono state pubblicate una serie di norme e indicazioni e intraprese azioni da parte dei costruttori, finalizzate a “costruire valore” sull’impianto elettrico. È nata la “building automation” e sono nate funzioni per portare efficienza energetica e comfort all’impianto e offrire una serie di valori aggiunti: la domotica e l’infrastruttura di domotica, come la tecnologia KNX. Accanto alla tecnologia è necessario personale formato, quindi un’evoluzione del progettista, dell’installatore e di tutta la filiera».

Così è cambiato il modo di lavorare
Claudio Manfredini,
Segretario del Collegio dei Periti di Milano e Lodi.

Claudio Manfredini, Segretario del Collegio dei Periti di Milano e Lodi e collaboratore del nostro giornale Elettro, attraverso una serie di suggestive immagini ha illustrato come è cambiato nel corso di questi anni il modo di progettare, installare e fare manutenzione e, di conseguenza, la professione del Perito Industriale.
«L’evoluzione degli impianti elettrici – racconta Manfredini – ha comportato un notevole miglioramento nella sicurezza, nella funzionalità e nel risparmio energetico. Questo è dovuto soprattutto all’evoluzione delle apparecchiature, ma anche all’evoluzione normativa, che dal 1987 a oggi è stata veramente notevole, con la pubblicazione della seconda 64/8 “fascicolo 1000”, della Legge 46/90, del D.P.R 462 e successivamente del D.M. 37. Gli Ordini e i Collegi sono sempre molto attenti alla formazione dei propri iscritti, quindi alla diffusione dei contenuti normativi e legislativi con incontri di aggiornamento, seminari e veri e propri corsi che offrono ai fruitori di ottenere i crediti formativi».

L’importanza delle fonti rinnovabili
Niccolò Aste,
PhD Politecnico di Milano, Dept. of Architecture, Built Environment and Construction Engineering.

Il Prof. Niccolò Aste del Politecnico di Milano, che per diversi anni ha diretto il nostro giornale “Impianti Solari” ha sottolineato l’importante ruolo delle fonti rinnovabili negli smart building e nelle smart cities.
«La produzione da fonti rinnovabili – afferma Aste – è assolutamente strategica: come italiani dobbiamo pensare ad alleggerire l’importazione dall’estero delle fonti energetiche, come europei – e come abitanti di questo pianeta – abbiamo il dovere di diminuire l’impatto sull’ambiente. Non si pensa a una sostituzione tout cour ma a un affiancamento, a un mix energetico che comprende fonti programmabili (come l’energia convenzionale) e non programmabili (come l’energia solare). Una smart city – o uno smart building – dev’essere in grado di valorizzare queste fonti sfruttandole “al meglio”, anche basandosi sull’accumulo, ma soprattutto sulla capacità di consumo concomitante rispetto alla produzione, ad esempio spostando o gestendo dei carichi in modo tale da fare tesoro dell’energia nel momento in cui viene prodotta».

Tecnologia e professionalità
Pietro Palladino,
progettista dello studio Ferrara-Palladino.

Ospite d’onore della serata il Prof. Pietro Palladino, progettista di fama internazionale, che ha saputo cogliere le esigenze del nostro tempo e donare una nuova vita, attraverso l’uso della luce, a prestigiosi edifici, monumenti e opere d’arte. Durante l’incontro ha presentato uno dei suoi ultimi lavori in ordine cronologico: il nuovo impianto d’illuminazione del Duomo di Milano.
«Le tecnologie moderne – racconta Palladino – sono utilissime per costruire impianti molto più prestazionali ed economici sotto il profilo del risparmio energetico. Queste tecnologie vanno però vanno coniugate con degli accorgimenti e attraverso conoscenze particolari. Da un lato possiamo avere molto di più con l’informatica, le telecomunicazioni, la luce allo stato solido, dall’altro però si tratta di tecnologie molto delicate che richiedono un’attenzione particolare, ancor più quando si mettono insieme e si fanno coesistere. La giornata di oggi ha posto in evidenza questo aspetto e cioè che queste tecnologie devono dialogare tra loro, comunicare e che tutti i professionisti hanno bisogno di aggiornarsi e ciò richiede uno sforzo professionale notevole».

 

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