Il Comitato Tecnico CEI 111 è al lavoro per armonizzare le normative tecniche ambientali a livello europeo e internazionale a supporto dell’economia circolare e per guidare i produttori di materiali elettrici ed elettronici verso la sostenibilità.
CT 111: economia circolare e sostenibilità
Il CT 111 è nato per potenziare e ampliare il contributo dato dagli organismi di normazione all’identificazione di metodologie di implementazione e di misurazione di attività di progettazione che siano indirizzate verso i grandi temi che costituiscono oggi l’economia circolare. La collaborazione nata tra il CT 111 e i Comitati Tecnici di prodotto hanno quindi lo scopo di declinare le norme orizzontali e generali promosse a livello IEC e CENELEC ai prodotti nel loro perimetro di competenza.
Scopo del CT 111 è anche quello di valutare i vari aspetti di carattere ambientale dei prodotti elettrici ed elettronici in tutte le fasi del ciclo di vita (progettazione, distribuzione, installazione, uso e smaltimento), a fronte della legislazione nazionale e comunitaria, per il loro inserimento nelle norme. Le disposizioni legislative che determinano l’attività del comitato coprono tutti gli ambiti e i paradigmi alla base dei principi di sostenibilità ed economia circolare, spaziando dalla progettazione ecocompatibile e material efficiency dei prodotti (Direttiva Ecodesign o ErP 2009/125/CE), al contenuto di sostanze (Direttiva RoHS 2011/65/UE e Regolamento REACH 1907/2006/ CE), fino alle discipline di gestione ambientalmente compatibile dei rifiuti elettronici quale la Direttiva RAEE (2012/19/UE).
La carta d’identità dei prodotti
La necessità di armonizzazione delle norme è sorta in considerazione al contesto storico attuale, e in funzione della sostenibilità dei prodotti, dei progetti legati alla politica energetica e dell’economia circolare, argomenti che finalmente stanno coinvolgendo le autorità politiche e istituzionali sull’esigenza di stabilire quali siano i reali valori aggiunti dei beni sostenibili.
Il richiamo alla costituzione di un’unica famiglia di norme è derivato dalla Commissione Europea per consentire di fornire ai prodotti una sorta di carta di identità e per consentire al produttore di rendere tutta una serie di informazioni trasparenti ai consumatori e ai professionisti.
Gli standard CEN/CENELEC della serie EN 4555X
Gli standard CEN/CENELEC della serie EN 4555X, la cui pubblicazione è prevista nell’ultimo trimestre del 2021, consentiranno il confronto dei parametri di circolarità tra prodotti della medesima categoria. L’obiettivo delle norme è proprio quello di fornire criteri e metodologie concrete e misurabili, in grado di attuare a livello pratico le disposizioni previste dai regolamenti e dalle direttive ambientali dell’Unione Europea.
Economia circolare: le diverse legislazioni
Le principali direttive e regolamenti di riferimento sull’economia circolare che impattano sul settore elettrotecnico ed elettronico costituiscono una delle più ampie legislazioni ambientali a livello globale, attraverso il quale sono coperti tutti gli aspetti ambientali dei prodotti (emissioni, consumi, materiali e sostanze), e tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti. Ad esempio, è stato previsto che al fine di ridurre la produzione di rifiuti e ottimizzare la gestione del fine vita, i produttori dovranno essere incentivati a realizzare prodotti che incorporino aspetti di circolarità (material efficiency) quali: durabilità, riparabilità, riciclabilità, riusabilità, assenza di sostanze pericolose, efficienza energetica, minor consumo di risorse e minor impiego di materie prime critiche. Tali criteri non erano stati ancora inseriti in una normativa che racchiudesse i parametri di riciclabilità e per rispondere a tale esigenza sono state sviluppate metodologie e standard uniformi europei.
Il nuovo Piano d’azione sull’Economia Circolare e il Digital Product Passport
Inoltre, il nuovo Piano d’azione sull’Economia Circolare pubblicato l’11 marzo 2020 ai fini del Green Deal andrà a sostituire la Direttiva 2009/125/UE Ecodesign e prevede di regolamentare aspetti di sostenibilità dei prodotti anche per impronta di carbonio e impronta ambientale, le restrizioni all’obsolescenza programmata, la digitalizzazione delle informazioni e modalità premianti dei prodotti sostenibili. E ancora, di rafforzare i requisiti informativi e istituire un Digital Product Passport in grado di raccogliere tutte le informazioni necessarie e trasparenti a professionisti, consumatori e autorità di controllo.