Difendere l’arte significa investire in sicurezza

Anche Francesco Rutelli alla presentazione del libro Un capolavoro chiamato Italia
Anche Francesco Rutelli alla presentazione del libro Un capolavoro chiamato Italia

Un capolavoro chiamato Italia

A Roma, nella Sala della Crociera del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha avuto luogo lo scorso 28 novembre la presentazione del nuovo volume edito dalla Fondazione Enzo Hruby Un capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare. Un volume importante, con la prefazione del Ministro Dario Franceschini, destinato a rappresentare un punto di incontro tra gli operatori della sicurezza e dei beni culturali entrando nel vivo delle esigenze di tutela e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Paese e delle soluzioni tecnologiche oggi disponibili. Un volume che è “un’opera corale, dove ciascun autore offre la propria voce e la propria esperienza per sottolineare come il nostro straordinario patrimonio debba essere valorizzato e fatto conoscere, ma anche adeguatamente tutelato, difeso e protetto”, come ha sottolineato Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby. Dopo il saluto del Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio Culturale del MiBACT Anna Maria Buzzi, di Enzo Hruby, Presidente della Fondazione Enzo Hruby, e l’intervento dell’On. Francesco Rutelli, Presidente dell’Associazione Priorità Cultura, si è svolta una tavola rotonda con la partecipazione di Umberto Broccoli, già Sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Capitale, del Gen. Giovanni Nistri, Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, di Armando Peres, Presidente del Comitato Turismo dell’OCSE, e di Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby, conclusasi con la presentazione del volume da parte di Armando Torno del Corriere della Sera. L’incontro è stato splendidamente moderato da Pier Luigi Vercesi, Direttore del settimanale Sette.

Francesco Rutelli ha toccato nel suo intervento diversi argomenti, mettendo in luce i rischi per il nostro patrimonio rappresentati da furti e trafugamenti, da vandalismi e da un consumo eccessivo delle città causato da un turismo irresponsabile, che vanno contrastati con gli strumenti offerti dalle tecnologie di sicurezza. Il suo intervento ha offerto interessanti spunti che sono stati sviluppati nella tavola rotonda che è seguita, nel corso della quale da parte di tutti i relatori è stata sottolineata la primaria importanza che la sicurezza riveste nell’ambito dei beni culturali, anche nell’ottica di una loro necessaria valorizzazione.

Umberto Broccoli si è soffermato sull’importanza del ruolo dei privati nell’ambito dei beni culturali. Privati vanno coinvolti sia nei progetti destinati ai monumenti più importanti, che possono essere sostenuti dai grandi nomi dell’imprenditoria, sia in quei progetti che riguardano il patrimonio diffuso, che può essere tutelato e valorizzato grazie all’impegno di realtà più piccole che possono dare un grande contributo.

Molto interessante l’intervento del Gen. Giovanni Nistri, che ha sottolineato la complessità di mettere in sicurezza Pompei e  illustrato l’avanzamento dei lavori del grande progetto in corso per la tutela e la valorizzazione del sito. Come ha spiegato il Gen. Nistri, a Pompei in questi mesi sono state bandite diverse gare, tra cui quelle per un progetto di  videosorveglianza che interesserà il perimetro del sito, i principali assi viari e le domus più importanti e quella finalizzata ad un progetto di digitalizzazione dell’apparato fotografico e documentale  della Soprintendenza che consentirà di migliorare la fruizione e di valorizzare questi importantissimi documenti.

I vari argomenti affrontati da Carlo Hruby nel suo intervento hanno fatto emergere chiaramente come la sicurezza rappresenti la prima forma di tutela e il presupposto indispensabile per la valorizzazione dei beni culturali. Hruby si è soffermato sulla necessità di un dialogo tra il mondo dei beni culturali e quello degli operatori della sicurezza, “che devono saper comunicare le enormi potenzialità offerte dalle moderne tecnologie, oggi in grado di garantire – con costi contenuti –  un’adeguata protezione dei beni attraverso sistemi sofisticati e al tempo stesso di semplice utilizzo per l’utente finale”. Secondo Carlo Hruby ancora stentano ad affermarsi nel nostro Paese un’adeguata sensibilità verso il tema della sicurezza, la consapevolezza del valore culturale ed economico del patrimonio e un coinvolgimento che sappia gratificare, non solo dal punto di vista economico, i soggetti privati che intendono investire in cultura.

Il tema della partecipazione e del coinvolgimento dei privati è stato ripreso da Armando Peres, che è entrato poi nello specifico del tema del turismo, mettendo in evidenza la difficoltà dell’Italia a gestirne i flussi. Ha spiegato che nel nostro Paese il turismo sta arretrando, in controtendenza rispetto alla media mondiale, ed è spesso di bassa qualità, esponendo i luoghi al rischio di venire snaturati e di perdere la propria identità. “Se noi saremo in grado di gestire il turismo, di utilizzarlo, di convogliare i flussi verso i prodotti turistici che vogliamo favorire – ha dichiarato Peres –  avremo non solo la qualità, ma anche una grande risorsa che porterà denaro e occupazione, e questo denaro potremo spenderlo per la manutenzione e la conoscenza del nostro patrimonio culturale”.

Nel corso della giornata, che ha visto la partecipazione dei più alti esponenti delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine e del mondo dei beni culturali, tra cui il Segretario Generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Antonia Pasqua Recchia, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio H d’oro 2014 e sono stati nominati Amici Onorari della Fondazione Enzo Hruby due importanti personalità che stanno accompagnando l’attività della Fondazione condividendone gli obiettivi e contribuendo alla diffusione della cultura della sicurezza: Giuseppe Lepore, Presidente del Centro Europeo per il Turismo Cultura e Spettacolo, e Pier Luigi Vercesi. Un riconoscimento è stato inoltre assegnato agli Amici Sostenitori della Fondazione: il Centro Sistemi Antifurto di Torino, il Gruppo DAB di Roma, Telefonia e Sicurezza di Como, e Umbra Control di Perugia. L’evento è stato insignito della “Medaglia del Presidente della Repubblica”.

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