Le detrazioni “elettriche” del 2023

In caso di ristrutturazione dell’immobile, l’impianto elettrico può godere nel 2023 di detrazioni al 50%. Il superbonus, ridotto quest’anno al 90%, prevede invece interessanti incentivi per fotovoltaico, mentre le colonnine di ricarica hanno un bonus dell’80%.

Come si prospetta in materia di incentivi, il 2023 “elettrico”? Le notizie sono buone e variano a seconda dell’inter­vento: -50% del costo sostenuto per impianti elettrici in ambito di ristrutturazione, -90% per il su­perbonus che include, tra le ope­razioni trainate, anche l’installa­zione di impianti fotovoltaici, con relativi inverter, e l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche. Queste ultime sono protagoniste anche di un incen­tivo ad hoc pari all’80%.

Il bonus ristrutturazione impianto elettrico

Gli interventi sull’impianto elet­trico non rientrano nelle opere previste dal Superbonus, né trai­nanti né trainate, ma dal bonus ristrutturazione, con scadenza alla fine del 2024.  In caso di ristrutturazione dell’immobile, tuttavia, chi effet­tua lavori di rifacimento dell’im­pianto elettrico può godere nel 2023 delle detrazioni IRPEF al 50% del costo sostenuto, fino a un massimo di 96.000 euro di importo totale. Quindi, in dichiarazione sarà pos­sibile detrarre un importo massi­mo di 48.000 euro.

L’impianto elettrico, ovvia­mente, deve rispettare la Norma CEI 64-8, che indica tutti i parametri e vincoli da rispetta­re riguardanti il progetto, la mes­sa in opera e la verifica degli im­pianti elettrici. Inoltre, è neces­saria la presenza del Certificato di conformità o la Dichiarazione di rispondenza dell’impianto alle norme. I lavori di ristrutturazione posso­no riguardare indifferentemente qualsiasi immobile, prime case e non, e i beneficiari fiscali del­la detrazione possono essere i proprietari o i nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godi­mento, come l’usufrutto, locatari o comodatari, soci di cooperati­ve divise e indivise, imprenditori individuali (per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali) e tutti i soggetti indicati nell’ar­ticolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Per poterne beneficiare, ci sono però delle accortezze da tener bene presente. Ad esempio, un requisito impor­tante è la modalità di pagamen­to, che deve avvenire mediante un bonifico parlante, postale o bancario e che deve indicare cau­sale, con riferimento alla Norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), codice fiscale del beneficiario della detrazione, codice fiscale o numero di partita IVA del benefi­ciario del pagamento ed estremi precisi della fattura, quali nume­ro e data. In breve, la dicitura da inserire è: «Lavori edilizi (articolo 16-bis del Dpr 917/1986) – Pagamento fattura n. XXX del XXX a favore di XXX partita Iva XXX, Codice fiscale beneficiario detrazione XXX». Una domanda nasce spontanea: Non è quindi possibile pagare in contanti? La risposta non lascia dubbi: no cash, senza un bonifico non è possibile beneficiare del bonus.

Detrazioni per l’installazione delle colonnine di ricarica

Se la loro installazione avvie­ne come operazione trainata nell’ambito del Superbonus, si può farne richiesta secondo le modalità previste dalla legge. Ma quest’anno c’è di più. Il Decreto Milleproroghe, infat­ti, ha previsto fino al 31 dicem­bre 2023 la durata dello stan­ziamento di 40 milioni di euro per l’applicazione del bonus fino all’80% per le spese relative al­le colonnine di ricarica per le au­to elettriche.

La misura era stata annunciata già nel 2022 e prevista dal de­creto del Presidente del Consi­glio dei ministri del 2 aprile, mo­dificato dal decreto del 4 agosto 2022. Il relativo testo è stato pubblica­to in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre, ma al momento l’o­peratività della misura è ancora rimandata per mancanza del de­creto che stabilisce le modalità per farne richiesta. Dunque, nonostante l’incentivo sembra ormai alle porte, siamo ancora al momento in attesa del tanto agognato decreto che po­trà poi renderlo attuabile. Cosa prevede, comunque?  Il contributo massimo di 1.500 euro per persona fisica e di 8.000 euro nel caso di interven­ti sulle parti comuni di condo­mini per le spese sostenute nel 2023. E, a proposito di auto elettriche: dallo scorso 10 gennaio è aperta la nuova finestra relativa all’E­cobonus auto 2023.

Impianti fotovoltaici

Nato con un’aliquota unica al 110%, il celebre Superbonus nel 2023 ha subito riduzioni: scende al 90% nei condomìni, negli immobili unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti. Resta invece al 110% nel caso i lavori siano stati deliberati entro le scadenze prestabilite e nelle unifamiliari che hanno portato avanti almeno il 30% dell’intervento entro il 30 settembre 2022. In questo contesto, l’installazione di un impianto fotovoltaico è un intervento “trainato”, vuol dire che l’aliquota delle detrazioni è applicabile se solo se si effettua nel contesto di un intervento trainante, ovvero quelli che accedono direttamente al superbonus del 90%: isolamento termico delle superfici, coibentazione del tetto e interventi su parti comuni per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

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