Dall’integrazione alla convergenza: il solco è tracciato

Giulio Iucci, Presidente ANIE SICUREZZA.

Nel 2017 il comparto Sicurezza e Automazione edifici ha registrato una crescita sostenuta del fatturato totale:  +7,2%  per cento a valori correnti e +5,1%  per cento l’analoga variazione nel 2016. L’andamento ha beneficiato del positivo contributo sia della domanda interna, sia di quella estera. Nel dettaglio merceologico, è proseguito il pluriennale percorso di rafforzamento del segmento della Videosorveglianza che beneficia dei fenomeni di upgrading tecnologico e che nel 2017 ha sperimentato una crescita annua a due cifre. Il segmento dell’Antincendio ha visto un’accelerazione del tasso di crescita e anche i segmenti dell’Antintrusione e Building Automation hanno mantenuto tendenze di segno positivo.

Guardando al canale estero, nel 2017 le esportazioni di tecnologie per la Sicurezza e Automazione edifici hanno registrato un incremento del 6,6% a conferma che all’interno di uno scenario macroeconomico in miglioramento, le imprese fornitrici di tecnologie per la Sicurezza hanno saputo cogliere opportunità di sviluppo sia in ambito europeo,  sia nei principali mercati di riferimento in area extra UE.

Anche per il 2018 le attese sull’evoluzione dell’industria italiana della Sicurezza e Automazione edifici si confermano positive. In un’ottica di più lungo periodo, fra i driver di crescita del comparto occupano un ruolo centrale l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e la crescente integrazione dei sistemi, che risponde sempre di più ad un bisogno integrato di sicurezza.

Il mercato della sicurezza ha vissuto e sta vivendo un profondo cambiamento che impatterà non solo sulle architetture di sistema, e sui modelli di business, ma anche sugli aspetti procedurali e normativi/legali. Ciò è dovuto soprattutto a due fattori determinanti: l’elevato sviluppo delle tecnologie e la forte crescita della necessità di proteggere i beni (materiali, immateriali ed umani). “Convergenza” è la parola d’ordine, in primo luogo tra sicurezza fisica e sicurezza logica. Tale aspetto ha avuto inizio e sta avendo una progressione esponenziale grazie alla “digitalizzazione” che consente ad ogni sistema di essere collegato. Questo ha favorito anche la crescita di soluzioni software che consentano l’interoperabilità dei sistemi.

Poiché il match di tutte le nuove informazioni può portarne di nuove, (anche predittive), interventi e analisi devono essere necessariamente fatti  in maniera olistica, completa. Inoltre, le piattaforme software consentono di mettere a fattor comune l’esperienza di più operatori, e sappiamo che nella gestione delle sale operative il problema principale è il decadimento rispetto all’esperienza dell’operatore, o banalmente al cambio turno di un addetto. Il sistema poi deve apprendere e rimettere in circolo la nuova esperienza. Se prima, rispetto a building e sicurezza, si parlava di “azione e reazione”, cioè un sensore che manda un segnale di allarme, oggi la complessità è molto maggiore: ci sarà una mappatura dei sensori e dei sistemi a campo, il monitoraggio, la gestione pull e push dei sistemi per capire cosa effettivamente sta accadendo, l’interpolazione ovvero la messa a confronto di sensoristica diversa, fino ad arrivare al pronto intervento, alla mitigazione del danno in caso si sia verificato, al ripristino e alla messa in circolo della nuova esperienza. Tantissimi stadi differenti e una filiera che deve essere sostenibile ed equilibrata, in quanto  rappresenta l’anello debole che però dà la forza della catena. (Giulio Iucci, Presidente ANIE Sicurezza)

 

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