La mission del Polo del Well Living creato da Comoli Ferrari è rimettere l’individuo al centro di un modello operativo integrato, in stretta collaborazione con professionisti, imprese e istituzioni, al fine di progettare nuove soluzioni tecnologiche, e servizi che rispondano in modo resiliente ai nuovi bisogni personali e collettivi.
Da sempre, tra i principali fari dell’essere umano c’è la ricerca del benessere. Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, è possibile vivere in ambienti che pongono l’uomo al centro e che rispondono ai due asset oggi irrinunciabili della sostenibilità e della digitalizzazione. Lo sa bene Comoli Ferrari, che si è strutturata costituendo un vero e proprio hub dove brillano le migliori soluzioni in tal senso, a tutto vantaggio degli installatori e il loro successo sul mercato.
La voce di queste pagine è quella di Paolo Ferrari, AD di Comoli Ferrari.
Può sintetizzare il concetto di well living?
«L’evoluzione naturale dell’uomo e del suo abitare ci ha portati a una nuova forma di casa che potremmo definire “adattiva”, ossia una casa in grado di adattarsi a chi la abita e all’ambiente in cui si trova, nell’ottica di creare le condizioni migliori per il benessere dell’uomo. Il “well living” ricerca il benessere personale, con l’applicazione di una tecnologia che sia il più possibile avanzata e smart.
La pandemia e l’emergenza sanitaria ci hanno obbligati a ripensare il modo di abitare la casa e gli spazi. Da qui l’idea, per Comoli Ferrari, di costituire un Polo del Well Living, per rimettere l’individuo al centro di un modello operativo integrato, in stretta collaborazione con professionisti, imprese e istituzioni, al fine di progettare nuove soluzioni tecnologiche, e servizi che rispondano in modo resiliente ai nuovi bisogni personali e collettivi.
Un progetto che vorremmo fosse inclusivo, etico, sostenibile, in grado di creare modelli di crescita partecipativi, progetti di ricerca e sviluppo di tecnologie emergenti e di servizi, un hub di competenze e supporti tecnologici a disposizione del sistema produttivo e di tutte le realtà pubbliche, economiche e sociali, che vedono nella digitalizzazione inclusiva e nell’integrazione dei sistemi l’elemento abilitante per affrontare le sfide che il futuro quotidiano ci riserva».
Qual è stato il primo progetto applicativo del Polo del Well Living?
«Il primo progetto applicativo del Polo del Well Living è stato presentato alla Regione Piemonte per avviare lo studio di modelli abitativi smart, applicati ad un edificio di edilizia popolare di proprietà comunale e alla ristrutturazione di una sede operativa per le imprese, le start up e i ricercatori che si attiveranno sul progetto. La città di Novara è stata proposta dall’amministrazione regionale e scelta quale prototipo della città media italiana per popolazione, sviluppo imprenditoriale, servizi sociali, università e sistema scolastico, centri ricerca, dinamica culturale. Pertanto, il progetto Polo del Well Living a Novara è stato inserito dalla Regione Piemonte nei progetti presentati per il PNRR Next Generation EU».
Quali sono le direzioni del mercato in tal senso?
«Digitalizzazione e sostenibilità sono tra gli elementi cardine per la realizzazione del well living: il valore degli immobili del futuro dipenderà sempre più dalla capacità di connettersi e interagire con il mondo esterno. Due degli scenari di cui dobbiamo tener conto, insieme alla messa a reddito. La casa, l’immobiliare, le infrastrutture civili, commerciali e professionali sono diventate il nuovo terreno di innovazione, soprattutto a seguito della pandemia, che ci ha imposto di ripensare un nuovo processo. Oggi, quando guardiamo alla casa, non vediamo più solo un singolo spazio, vediamo un nuovo contesto di produttività, che però deve essere sostenibile, quindi digitale. Oggi la casa diventa una piattaforma di servizi, pertanto è un elemento di una rete».
Quali soluzioni sono ad oggi i best seller in grado di fare la differenza anche in futuro, sia lato elettrico sia ITS?
«Innanzitutto, occorre comprendere quale sia il nuovo mix di skill necessario per affrontare i nuovi scenari emergenti. L’integrazione fra competenze scientifiche e umanistiche si fa sempre più marcata e gli ingegneri si occupano sempre di più di neuroscienze – così come filosofi e sociologi – dell’impatto delle tecnologie. Siamo ad uno dei punti più impegnativi del nostro percorso, perché qui gli uomini fanno la differenza sulle tecnologie.
Quindi non si tratta tanto di best seller da un punto di vista della diversificazione dell’offerta meramente commerciale, per l’uno o l’altro settore. Si tratta di fornire servizi aggiuntivi e soluzioni per diventare sempre di più un punto di riferimento per migliaia di professionisti dell’impiantistica guardando oltre il prodotto. Per questo abbiamo messo al centro della nostra nuova vision l’individuo, e la necessità di fare network, di fare rete tra tutti i professionisti del settore».
Quali sono gli step principali del percorso che avete intrapreso negli ultimi anni e dove porterà ulteriormente?
«Come dicevamo, già da prima della pandemia, è nata l’esigenza di rimettere l’individuo al centro di un modello operativo integrato, in stretta collaborazione con professionisti, imprese e istituzioni. Persone, valori, visione: un percorso che continua con nuovo entusiasmo, nuovi obiettivi, nuove attenzioni.
“Next, New, Now” è il nostro mantra per sostenere questa evoluzione. Siamo da sempre attenti a tutto ciò che è nuovo, guardiamo al futuro pensando all’immediato domani, fermamente convinti che tutto dipenda da quel che facciamo adesso. Innovare per noi è tradizione, il well living la nostra missione».
Innovazione fa anche rima con digitalizzazione…
«Il digitale ha cambiato radicalmente il mondo, e la nostra azienda non poteva che accettare la nuova sfida e aumentare il livello di selezione di tecnologie e strumenti, a servizio di progettisti, installatori, quadristi, industrie, pubbliche amministrazioni, settori ad alta tecnologia e specializzazione, affiancando servizi e competenze adeguate a una visione di sistema che sia in grado di migliorare la qualità della vita e del lavoro di tutti. Il network, la nostra visione».
Quindi parla anche di integrazione tra filiere?
«Le filiere si integrano e diventano un network che vogliamo caratterizzare con nuove energie, la continuità e il corretto utilizzo delle risorse sono il nostro primo obiettivo. Costruiamo nuove connessioni per comprendere a fondo comportamenti e aspettative dei nostri interlocutori e aprirci a nuove relazioni di valore. La tecnologia al servizio delle persone è imprescindibile».
C’è quindi un nuovo paradigma?
«I luoghi sono ormai aree di scambio, un insieme di spazi ed experience, di crescita, di cultura. La cura dei luoghi è un elemento strategico. Insomma, vogliamo diventare un modello a cui aspirare. Per un futuro sempre più interessante, sostenibile, inclusivo e ricco, per tutti».
Qual è il punto di incontro tra installatore e distributore, quale è il nodo centrale del loro buon rapporto?
«Il nodo centrale è sicuramente la fiducia e la relazione che si crea, la volontà di mettere l’installatore nella condizione di offrirgli i servizi e le soluzioni utili ad un business di successo, Come? Accompagnandolo nel dare risposta ai nuovi bisogni che il mercato impone, fornendogli, insieme al prodotto, le competenze per un servizio di livello, proponendogli soluzioni che lo aiutino a raggiungerlo».
«La nostra Academy non è solo un’offerta formativa di livello, ma è un modello di crescita delle competenze che si sviluppa in modalità integrata con tecniche innovative di learning-by-doing, apprendendo nuove competenze mentre insieme si lavora su progetti concreti, dalla progettazione alla certificazione.
“Sfidati”, il percorso multidisciplinare per installatori, è stato un primo tassello che ha portato a condividere un percorso evolutivo che guarda al di là dei confini del nostro quotidiano, suggerendo nuove opportunità dal confronto con altri professionisti. L’offerta ad oggi è davvero molto vasta, rispetto ad ogni tematica che trattiamo, e la competenza che mettiamo al servizio dei professionisti davvero di valore».
«Accanto alla sede Comoli Ferrari di Novara sorge il 3E LAB, il laboratorio delle tre E, la sintesi di Environment, Efficienty ed Experience. Il 3E LAB rappresenta il fulcro di quel percorso che abbiamo avviato, volto a potenziare le opportunità di contatto finalizzate ad alimentare network di relazioni. Vuole, per questo, essere risorsa per i partner, ma anche per la città, un luogo dove i professionisti e le imprese, non solo novaresi, abbiano lo spazio ideale per sviluppare soluzioni per l’impiantistica e di contaminazione di scenari.
La ristrutturazione, dopo 10 anni, è stata pensata a questo scopo. Non solo. Sarà anche sede dell’Academy Comoli Ferrari, il luogo della formazione di alto livello, dello scambio di esperienze e competenze tra gli impiantisti di settore. E ancora, punto di riferimento di uno spazio mai esistito nello scenario novarese: studio televisivo e di registrazione, per restare sempre interconnessi e raggiungere, ovunque, il maggior numero di stakeholder di riferimento, con una proposta sempre di valore».