Come si fa la corretta misura dell’illuminamento di un locale?

illuminamentoIn fase di collaudo o, più in generale di verifica di un impianto, è necessario determinare l’effettivo illuminamento medio presente nei vari locali: vediamo come…

Per eseguire correttamente la misura dell’illuminamento medio di un locale non è sufficiente rilevare dei valori a campione mediante luxmetro e poi eseguire la media aritmetica: occorre invece determinare in maniera corretta il numero minimo di punti e la loro ubicazione.

Illuminamento medio e illuminamento puntuale

Per comprendere meglio la metodologia che andremo a descrivere, bisogna innanzitutto evidenziare che un calcolo illuminotecnico ci fornisce un illuminamento medio (parametro peraltro usato come riferimento nelle norme riguardanti l’illuminazione degli ambienti) mentre quando si effettua una misura con un luxometro si rileva necessariamente un illuminamento puntuale. per risalire all’illuminamento medio è pertanto necessario rilevare un numero sufficientemente elevato di illuminamenti puntuali e attraverso un’opportuna interpolazione ricavare il valore medio.

Numero e ubicazione dei punti di misura 

Per la determinazione del nu- mero di punti in cui effettuare la misura è necessario conoscere il coefficiente “K” del locale oggetto di verifica. Il coefficiente K si determina con la seguente semplice formula: K=(a*b)/(hu *(a+b))

Dove:

  • a = lunghezza del locale;
  • b = larghezza del locale;
  • hu = distanza degli apparecchi illuminanti dal piano in cui si desidera rilevare l’illuminamento.

Determinato il coefficiente K del locale si può determinare il numero minimo di punti di misura di illuminamento puntiforme secondo il semplice criterio riportato nel seguito:

 

  • K<1: numero minimo punti misura pari s 4;
  • 1<K<=2: numero minimo punti misura pari a 9;
  • 2<K<=3: numero minimo punti misura pari a 16;
  • K>3: numero minimo punti pari a 25.

il numero minimo di punti di misura rappresenta quindi il numero di sottoaree al centro delle quali verrà rilevato l’illuminamento puntiforme relativo. Le dimensioni dei lati di ogni sottoarea sono ricavabili con le seguenti formule: c= a/radq(n) e d= b/radq(n)

Dove:

  • c= lunghezza singola sottoarea;
  • d= larghezza singola sottoarea;
  • n= numero minimo punti di misura.
  • radq= radice quadrata.

Qualora la dimensione “c” risultasse superiore al doppio della dimensione “d” è necessario procedere per approssimazioni successive sino ad ottenere una suddivisione tale per cui:

  • il numero di sottoaree è supe- riore a quello minimo richiesto in tabella;
  • il rapporto fra i lati della singola sottoarea è inferiore a 2;
  • il numero di sottoaree sul lato maggiore non è più del doppio del numero di sottoaree sul lato minore.

Caso Studio 1: ufficio tipo “open space”

Suddivisione in sottoaree open space 10x8x3 m

Consideriamo un open space 10x8x3 m; per semplicità analizziamo l’illuminamento a piano pavimento. Il coefficiente del locale K è pari a 1,48 e sono pertanto necessari 9 punti di misura. La sottoarea presenta quindi il lato maggiore “c” pari a 3,3 m e il lato minore “d” pari a 2,6 m. Poiché il lato maggiore non è lungo più del doppio del minore il numero di sottoaree può essere effettivamente 9. Per la misura dell’illuminamento puntale in ogni singola sottoarea ci posizioneremo al centro della stessa ottenendo 9 valori (E1, E2, … E9).

Caso studio 2: corridoio 

Suddivisione in sottoaree corridoio 10x4x3 m

Consideriamo un corridoio lungo 10 m, largo 4 m e alto 3 m; anche in questo caso, per semplicità, consideriamo l’illuminamento a piano pavimento. Il coefficiente del locale K sarà pari a 0,95 e sono pertanto necessari almeno 4 punti di misura. La sottoarea presenta quindi il lato maggiore “c” pari a 5 m e il lato minore “d” pari a 1 m. Poiché il lato maggiore è lungo più del doppio del minore, il numero di sottoaree deve essere aumentato. Con una serie di approssimazioni successive arriviamo a ottenere una suddivisione in 6 sottoaree di dimensioni 3,3×2 m. Per la misura dell’illuminamento puntale in ogni singola sottoarea ci posizioneremo al centro della stessa ottenendo 6 valori (E1, E2, … E6).

Conduzione della misura 

Determinato numero e ubicazione dei punti misura si può procedere alla verifica vera e propria. Prima di effettuare la misura, bisogna esporre il sensore fotoelettrico al livello di illuminamento per un periodo di tempo di circa 10 minuti. Le misure devono essere effettuate senza alcun contributo di altre sorgenti luminose (naturali o artificiali). Per effettuare correttamente la misura dell’illuminamento orizzontale bisogna disporre la testa fotometrica del luxmetro in orizzontale due centimetri al di sopra del piano sul quale si intende misurare l’illuminamento. Durante la misura occorre evitare ombreggiamenti della sonda da parte dell’operatore: a tal scopo può risultare opportuno disporre di un piano di appoggio mobile su cui allocare luxmetro e relativa sonda.

Consiglio pratico: prima di procedere all’esecuzione della misura, si consiglia di individuare tutti i punti di misurazione apponendo in loro corrispondenza un marcatore (ad esempio nastro di carta con riportato il numero progressivo del punto di misura). In questo modo diventa molto rapida l’esecuzione della misura e più facile gestire la fase di analisi successiva.

Analisi dei risultati 

L’illuminamento medio Em dell’area è dato dalla media aritmetica dei valori di illuminamento puntiforme misurati nei singoli punti di misura, cioè:
Em=(E1+E2+E3+…En)/n
Una volta ricavato il valore Em è inoltre possibile ricavare le uniformità Emax/Em ed Emin/Em.

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