Come realizzare il coordinamento degli SPD?

«Leggo all’interno della V5 della Norma CEI 64-8 all’ art. 34.4.4.5 Coordinamento di due o più SPD: “All’interno dell’impianto deve essere assicurato il coordinamento degli SPD. Le istruzioni del costruttore, su come realizzare tale coordinamento tra gli SPD, devono essere seguite facendo riferimento alla CEI CLC/TS 61643-12”. – Come posso capire un po’ meglio magari senza saltare da una norma all’altra?» – chiede un lettore de L’impianto elettrico.

R.P. – Milano

L’installazione dei limitatori può creare dei problemi di coordinamento reciproco e nei confronti degli altri dispositivi di protezione contro le sovracorrenti e le correnti differenziali (per la verità questi ultimi non oggetto dell’articolo citato dal lettore ma colgo l’occasione per parlarne).

Coordinamento tra limitatori

L’uso di più limitatori con caratteristiche diverse, installati in punti diversi di uno stesso impianto implica la necessità di effettuare il coordinamento agendo sulle impedenze, proprie del circuito o aggiunte, fra i vari punti di installazione. Poiché la tensione di innesco del limitatore deve essere coordinata con la tensione di tenuta dell’apparecchiatura da proteggere di solito i limitatori vengono scelti con tensioni di innesco decrescenti dall’arrivo della linea verso le apparecchiature più interne.  Per facilitare questo compito alcuni costruttori producono complessi già assemblati e coordinati.

Coordinamento limitatori/dispositivi di protezione contro le sovracorrenti

Come già accennato in precedenza, in seguito all’intervento di un limitatore può accadere che cessata la sovratensione la corrente verso terra persista, sostenuta dalla rete, diventando in tutto e per tutto pari alla corrente di corto circuito verso terra dell’impianto.

É necessario installare, quindi, una protezione specifica contro le sovracorrenti generalmente fusibili rapidi di piccolo calibro.

L’interruttore magnetotermico o i fusibili devono essere installati immediatamente a monte del limitatore evitando l’inserzione direttamente sul circuito principale per evitare l’inconveniente di creare disservizio ogni volta che il limitatore interviene. Qualora si faccia uso di fusibili l’intervento deve essere segnalato.

Coordinamento limitatori/interruttori differenziali

Nei riguardi della protezione contro le sovratensioni provenienti dalla linea di alimentazione il limitatore di tensione dovrebbe essere installato prima di tutte le apparecchiature da proteggere. L’installazione a monte dell’interruttore differenziale includerebbe quest’ultimo nella protezione del limitatore, ma per contro la porzione d’impianto in cui è installato il limitatore risulterebbe non protetta contro i contatti indiretti.  Per garantire una protezione completa sia contro i contatti indiretti che contro le sovratensioni è possibile agire in due modi.

Il primo consiste nell’associare al limitatore un dispositivo che ne interrompa il collegamento a terra (fusibile o dispositivo antiscoppio) in caso di guasto permanente. Ad esempio il valore della resistenza di terra RT dell’impianto non deve superare il valore 50/I5S W dove I5S è la corrente di intervento del dispositivo entro 5 s.

In questo modo si evitano scatti intempestivi degli interruttori differenziali sensibili alle sovratensioni, li si protegge dalle sovratensioni, ma al prezzo di un impianto di terra più complesso.

L’installazione del limitatore di tensione a valle del differenziale elimina i problemi legati alla protezione contro i contatti indiretti anche nel caso di cattivo funzionamento del limitatore stesso.

Il differenziale deve però presentare le seguenti caratteristiche:

  • essere insensibile alle correnti impulsive al fine di evitare scatti intempestivi;
  • avere una tenuta alle correnti di cortocircuito adeguata, tenuto conto dell’elevato numero volte in cui tale corrente si può verificare in seguito all’intervento del limitatore specie se di tipo spinterometrico.

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