Onda fotovoltaica per la sostenibilità e la vivibilità

CON 366.000 M2 di superficie largamente pedonalizzata, 3 grattacieli per uffici, 639 residenze e 30.000 m2 di aree commerciali, CityLife è una delle maggiori destinazioni urbane di Milano

Citywave è l’ultimo tassello di CityLife, l’intervento di rigenerazione urbana che attraverso un mixed-use funzionale ha restituito a Milano un quartiere innovativo e sostenibile, caratterizzato da architetture iconiche ad alte prestazioni.

Situato nel vertice nord-orientale del quadrilatero di CityLife a Milano, CityWave costituirà il punto d’accesso privilegiato per una delle maggiori destinazioni urbane della città – 366.000 m2 di superficie largamente pedonalizzata (di cui 178.000 m2 a parco con 2.000 alberi), sulla quale sorgono 200.000 m2 di uffici, 639 residenze e 30.000 m2 di aree commerciali che includono oltre 100 fra negozi e punti della grande distribuzione, ristoranti, bar e cinema multisala.

L’avveniristico “portico inverso” – che inquadra le tre torri con destinazione terziaria disegnate da Arata Isozaky, Zaha Hadid e Daniel Libeskind – è l’invenzione formale che distingue CityWave, secondo quanto recita il motto “To complete, not compete” (completare, non competere) del progetto architettonico firmato dallo studio danese BIG – Bjarke Ingels Group, vincitore del concorso internazionale.

Relazioni orizzontali

Il nuovo complesso (63.000 m2 prevalentemente per uffici, più centro conferenze, servizi commerciali e ristorazione) si propone come elemento di mediazione fra il fitto tessuto edificato circostante, composto da palazzi residenziali in stile moderno, e le massicce volumetrie del business district, interponendo una suggestiva copertura sospesa dalla forma concava, sorretta agli estremi da due distinti edifici denominati East e West (rispettivamente 10 e 21 piani fuori terra).

L’AVVENIRISTICO “portico inverso” di CityWave, ideato dallo studio danese BIG – Bjarke Ingels Group, sembra sostenere le torri con destinazione terziaria disegnate da Arata Isozaky, Zaha Hadid e Daniel Libeskind

Obiettivo principale del concept architettonico sono proprio le nuove relazioni, rappresentate dalla connessione fisica e visiva tra i vari livelli costruiti, che CityWave si propone di instaurare fra gli spazi collettivi all’aperto e quelli del lavoro: i primi uniti da scale monumentali, gli altri collegati allo spazio aperto sottostante la copertura dalle balconate che circondano le corti interne.

L’enorme ampiezza della copertura sospesa, lunga oltre 200 metri, introduce un’ulteriore valenza simbolica a questa ricerca di relazioni spaziali sviluppate in orizzontale, bilanciata dalla configurazione a cascata dei livelli sommitali che, con le loro terrazze in parte adibite a spazi collettivi, offrono spettacolari vedute sullo skyline urbano che spaziano verso l’intero arco delle Alpi centrali, dal Monte Rosa all’Adamello.

L’equilibrio fra la tensione verticale e la dimensione orizzontale quali generatori delle relazioni alla scala urbana trova la massima espressione nella struttura sospesa che unisce East e West. Questa enorme superficie concava – che protegge dal Sole e dalle precipitazioni la grande piazza pedonale posta fra i volumi edificati, funzionale anche alla raccolta e al riuso dell’acqua piovana – enfatizza una delle soluzioni che caratterizzano l’edilizia contemporanea: il tetto fotovoltaico.

Sulla copertura è infatti prevista l’installazione di un campo fotovoltaico urbano fra i più grandi in Europa, in grado di fornire una parte consistente dell’energia necessaria al funzionamento di CityWave. Coniugando un’immagine architettonica accattivante con l’offerta di spazi pubblici piacevoli e accoglienti e con il ricorso alla fonte rinnovabile solare, il progetto di BIG indica con decisione il percorso verso la città sostenibile del futuro.

LA COPERTURA che collega i due edifici di CityWave sarà rivestita da un impianto fotovoltaico ampio circa 11.000 m2, della potenza di 1,3 MWp
LA PAROLA AL PROGETTISTA
ANDREA QUARTAROLI, Manens Tifs

«La sfida principale del progetto per CityWave è consistita nell’inserire tutte le tecnologie previste all’interno di un edificio dal concept complesso, esteso su una superficie notevole (circa 100.000 m2) e nel quale ogni piano è molto diverso dagli altri anche dal punto di vista del layout – afferma l’ing. Andrea Quartaroli (Manens Tifs), coordinatore del progetto degli impianti elettrici e speciali.

È stato perciò necessario un coordinamento praticamente quotidiano fra i membri del team multidisciplinare che si è occupato della progettazione, ricorrendo a sistemi BIM che hanno permesso non solo lo sviluppo condiviso del modello tridimensionale di tutti i componenti architettonici, strutturali e impiantistici, ma anche la raccolta ordinata e completa dei dati indispensabili per la redazione dei computi e dei capitolati».

Quali sono le principali caratteristiche degli impianti progettati?

«La flessibilità degli impianti elettrici è senz’altro un aspetto di fondamentale importanza per CityWave. Il progetto è stato concepito per permettere l’insediamento di diversi tenant, in modo da facilitare la valorizzazione dell’investimento in differenti scenari; perciò, le soluzioni tecniche sono state orientate a bilanciare la versatilità d’uso degli spazi con i costi di costruzione.

Il progetto si prefigge di raggiungere elevati standard di sostenibilità ambientale, attraverso una progettazione orientata alla riduzione dei consumi energetici e idrici e alla massimizzazione del comfort ambientale (termico, acustico, e visivo) per gli occupanti.

Tutti i sistemi sono governati e monitorati tramite un evoluto Building Energy Management System che, oltre a consentire il controllo degli impianti, consente anche il monitoraggio di tutti i fabbisogni energetici e idrici grazie ai contabilizzatori installati su tutte le utenze, per mantenere l’edificio nelle massime condizioni di efficienza durante la sua vita utile. I livelli di prestazione dei sistemi impiantistici, così come i requisiti di ventilazione e di comfort perseguiti, sono migliorativi rispetto ai più elevati standard internazionali e in particolare agli standard ASHRAE».

Efficienza energetica

CityWave è stato concepito come NZEB, utilizzando soluzioni tecnologicamente evolute per minimizzare le dispersioni termiche e per ottimizzare l’efficienza energetica complessiva del complesso, ricorrendo ampiamente alle fonti rinnovabili per fronteggiare un’importante quota del fabbisogno energetico, elettrico e termofrigorifero.

La strategia di contenimento dei consumi energetici è basata sull’implementazione di elementi architettonici passivi: sistemi di facciata a taglio termico con triplo vetro altamente performante, ampi solai a sbalzo per le balconate esposte a sud per l’ombreggiamento, ecc. L’illuminazione e la ventilazione naturale sfruttano la presenza delle corti interne per migliorare il comfort degli ambienti e offrire spazi all’aperto semi-privati.

Grazie al drastico contenimento dei consumi così ottenuto (-45% rispetto all’edificio di riferimento), il 65% dell’energia necessaria al funzionamento del complesso è ottenuta da fonti rinnovabili, per la copertura di una grande parte dei fabbisogni di climatizzazione in modo gratuito, in assenza di emissioni locali di gas serra e di inquinamento acustico.

La progettazione impiantistica è stata affidata a Manens-Tifs, una delle principali società di ingegneria italiane specializzate nel settore. L’impiantistica interna si distingue per le tecnologie più avanzate e innovative disponibili:

  • gruppi frigoriferi ad alta efficienza con inverter;
  • geotermia con acqua di falda con pompe di calore polivalenti per raffrescamento, riscaldamento e l’acqua calda sanitaria;
  • totale recupero del calore di condensazione e raffrescamento diretto con acqua di falda.

Tutti i sistemi impiantistici sono di tipo autoadattivo partendo dai chiller fino ai sistemi di distribuzione e ai terminali oppure dotati di sistemi a inverter, sensori e dispositivi di automazione digitali che ne consentono l’adeguamento in ogni istante alle reali minime esigenze dell’edificio. Adattivi sono anche tutti i sistemi di controllo del comfort ambientale, dal controllo della temperatura, al controllo della luminosità e delle tende, portate d’aria di rinnovo, livello di CO2 in ambiente, con possibilità di settaggi locali da parte degli occupanti.

Le unità di trattamento dell’aria sono dotate di sistemi di recupero dell’energia termica e dell’umidità con ruote ad adsorbimento a elevatissimo rendimento, tale da annullare quasi i fabbisogni di riscaldamento dell’aria di rinnovo e abbattere sensibilmente il fabbisogno di raffrescamento e deumidificazione. I ventilatori sono a portata variabile e sulle utenze sono previsti regolatori VAV a tutti i piani e in tutti i locali, con sonde di CO2 per la modulazione della portata d’aria di rinnovo in base alle reali esigenze degli ambienti.

Gli apparecchi sanitari sono di tipo a ridottissimo fabbisogno idrico, alimentati attraverso l’acqua di falda dopo lo scambio termico, altrimenti scaricata nel corso d’acqua ricettore, in modo tale da ridurre sensibilmente i fabbisogni idrici da acquedotto. L’edificio è inoltre dotato di un impianto per la raccolta e il riuso delle acque meteoriche, per l’irrigazione delle aree verdi e l’alimentazione delle reti idrico-sanitarie non potabili.

Complessivamente CityWave eviterà l’immissione in atmosfera di 529 t di CO2 all’anno. Le soluzioni costruttive e impiantistiche e le prestazioni dell’edificio sono state messe a punto per raggiungere obiettivi specifici di sostenibilità ambientale, secondo le prescrizioni dei protocolli:

  • LEED (pre-certificazione con rating Platinum);
  • WELL (livello atteso Platinum);
  • WiredScore (livello già conseguito Platinum).
GRAZIE all’esteso ricorso alle fonti rinnovabili (fotovoltaico, geotermia, ecc.) e all’elevatissima efficienza energetica, CityWave eviterà l’immissione in atmosfera di 529 t di CO2 all’anno
IMPIANTI ELETTRICI IN SINTESI

Sono previste tre cabine di trasformazione MT/BT dedicate agli spazi comuni di CityWave, affiancate da tre gruppi elettrogeni che garantiscono circa 16 ore di autonomia ai gruppi di continuità, ad alcuni ascensori ordinari e agli ascensori antincendio, all’impianto di estrazione fumi e ad alcune utenze dell’impianto di climatizzazione. Anche l’impianto fotovoltaico che ricopre la copertura concava è al servizio delle aree comuni. Nei piani interrati sono inoltre presenti locali per cabine, gruppi elettrogeni e contatori destinati alle esigenze dei tenants.

Ogni piano destinato a uffici è servito da uno o più quadri elettrici indipendenti. Il dimensionamento degli impianti elettrici per le zone a uffici è stato eseguito considerando i seguenti carichi:

  • forza motrice 40 W/m2;
  • illuminazione 7 W/m2.

L’edificio è inoltre dotato di:

  • UPS a supporto dei sistemi di sicurezza;
  • impianto di rilevazione incendio, compresi controsoffitti e pavimenti sopraelevati;
  • diffusione sonora per evacuazione;
  • controllo accessi integrato con il sistema degli ascensori per la prenotazione (nelle parti comuni);
  • antintrusione (nelle parti comuni);
  • cablaggio strutturato, Wi-Fi e digital signage (nelle parti comuni);
  • impianto DAS per tutte le aree dell’edificio;
  • sistema di gestione dei parcheggi con app di prenotazione;
  • sistema TVCC con videoanalisi (parti comuni, parcheggi, perimetro esterno);
  • impianto di automazione e supervisione per la gestione centralizzata degli impianti elettrici generali e degli impianti termomeccanici (monitoraggio impianti di condizionamento, idrico sanitari, antincendio, impianti elettrici e speciali, gestione illuminazione e tende motorizzate);
  • protezione dalle scariche atmosferiche.

L’impianto fotovoltaico (ampiezza circa 11.000 m2; potenza 1,3 MWp; produzione circa 1.200 MWh l’anno) sarà realizzato con circa 12.440 moduli al silicio monocristallino, raggruppati in 108 stringhe collegate a 12 inverter.

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