Cena “a lume di LED” con l’impianto a luce emozionale controllata

Il locale - Foto Tiziano Scaffai, Treviso
Il locale – Foto Tiziano Scaffai, Treviso
Presso il Ristorante Sushi B di Brera, nel cuore del centro storico e artistico di Milano, è stato realizzato un progetto illuminotecnico frutto di un lungo lavoro di ricerca estetica e di design che ha permesso di ottimizzare le dotazioni impiantistiche, l’energia consumata e disporre di scenografie adatte per ogni area ricettiva.

A Milano non è più di moda mangiare a lume di candela. D’ora in poi, sarà molto più “cool” gustare una romantica cena “a luce emozionale” controllata, come già si può apprezzare nel ristorante giapponese Sushi B, voluto e realizzato da una committenza che ha scelto Milano, città di Expo 2015, per proporre tale progetto con il fine di offrire ai propri clienti un’esperienza sensoriale a 360°. Il progetto architettonico di Sushi B, che si trova nella celebre via pedonale Fiori Chiari, tra negozi di design, boutique di moda e concept stores, ha visto la collaborazione degli architetti Yukio Ishiyama e Nobuhiko Shimada per Studio Garde Italy e degli architetti Stefano Corò e Nicola Pellizzaro per Merotto Milani.

Il concept architettonico
Il team di professionisti ha individuato ambienti separati che potessero incontrare, su richiesta della committenza, le esigenze dell’ospitalità e della cucina giapponese. Il ristorante infatti è diviso in tre zone: il dehor funge da palcoscenico naturale all’aperto caratterizzato da una parete verde verticale lunga più di dodici metri e dal banco bar realizzato in conci sovrapposti di Biancone di Asiago; entrando nel locale al piano rialzato si trova la zona per la cottura teppanyaki, ovvero la cottura alla piastra e, come da usanza nipponica, una saletta privé intima ed elegante. Scendendo una scalinata si arriva infine al piano interrato, dove domina il banco sushi lungo più di sei metri intorno al quale è possibile sedersi ed essere serviti di fronte ai cuochi che cucinano.

I TRE DIVERSI AMBIENTI del ristorante sono gestiti da un unico sistema centralizzato che permette di regolare l’intensità luminosa delle sale e pre-impostare diversi scenari a seconda delle esigenze quotidiane. – Foto Tiziano Scaffai – Treviso

L'illuminazione del banco sushi lungo più di sei metri intorno al quale è possibile sedersi ed essere serviti di fronte ai cuochi che cucinano.
L’illuminazione del banco sushi lungo più di sei metri intorno al quale è possibile sedersi ed essere serviti di fronte ai cuochi che cucinano.

Il progetto illuminotecnico
Entrando nel ristorante si ha subito la sensazione di essere in un luogo rilassante e avvolgente, esattamente l’obiettivo che si è voluto raggiungere con la definizione del progetto illuminotecnico di tipo emozionale per fare in modo che, oltre ad essere un’esperienza culinaria, mangiare al Sushi B fosse anche un’esperienza sensoriale, in cui la luce gioca un ruolo fondamentale. Ad eccezione della luce zenitale dei faretti LED incassati a soffitto puntati sui tavoli e sui piani di lavoro per esigenze pratiche, tutti gli ambienti sono caratterizzati dalla quasi totale assenza di fonti luminose dirette e perciò di apparecchi illuminanti visibili. La luce aiuta a esaltare e definire gli elementi architettonici grazie ai LED lineari posti nei tagli tra pareti e soffitti, accompagnando l’ospite senza mai volersi imporre, suggerendo traiettorie e sottolineando le prospettive. Lo stesso pensiero progettuale è stato applicato anche all’area esterna, dove la parete verde verticale illumina l’intero dehors, riflettendo la luce degli apparecchi illuminanti, che in questo caso sono costituiti da lampade a ioduri metallici, in grado di garantire alla vegetazione il fabbisogno energetico necessario.

Le Lampade che illuminano i tavoli sono rese discrete grazie alle finiture nere. - Foto Tiziano Scaffai -Treviso
Le Lampade che illuminano i tavoli sono rese discrete grazie alle finiture nere. – Foto Tiziano Scaffai -Treviso
LL dehor è caratterizzato da una parete verde verticale e dal banco bar realizzato in conci sovrapposti di Biancone di Asiago.
LL dehor è caratterizzato da una parete verde verticale e dal banco bar realizzato in conci sovrapposti di Biancone di Asiago.

Il sistema di gestione della luce
I tre diversi ambienti del ristorante sono gestiti da un unico sistema centralizzato che fa capo a 4 router Helvar – un DIGIDIM ROUTER 910 e tre DIGIDIM ROUTER 905 – che attraverso i bus DALI agiscono sugli apparecchi illuminanti controllati, sempre via DALI, da un dimmer a 1000W. In tale modo è possibile regolare l’intensità luminosa delle sale e pre-impostare diversi scenari a seconda delle esigenze quotidiane, come ad esempio il pranzo e la cena, la preparazione dei pasti e la pulizia del locale quando il ristorante non è aperto al pubblico. Il personale del ristorante può richiamare questi scenari in maniera manuale grazie a un Touch Panel connesso tramite rete Ethernet ai router Helvar. TouchPanel è un touch screen LCD a colori 3,5” ad alta risoluzione che gestisce e programma sistemi di controllo e gestione della luce e permette di impostare una molteplicità di scenari in automatico in base agli orari e di ripetere ciclicamente sequenze di scene. È inoltre possibile modificare in modo semplice e intuitivo la programmazione per adattarsi a esigenze estemporanee. Unico comando orario impostato nel locale è quello della luce che punta sulla vegetazione della parete verde che richiede un costante livello di illuminazione. L’intervento dimostra come, anche nel settore della ristorazione, dove l’obiettivo primario dell’illuminazione è quello di produrre un effetto emozionale ed estetico, sia fondamentale dotarsi di un sistema di gestione della luce che possa anche controllare i consumi e ridurre gli sprechi tipici di una gestione completamente manuale.

Antonia Lanari

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