Cavi colonna montante, quali scegliere?

«Nella realizzazione di un nuovo impianto elettrico in un appartamento in ristrutturazione, la colonna montante deve essere sempre sostituita con cavi FS17 da 6 mm2 (sez minima) CPR? Oppure se il montante originale è comunque di sezione minima 6 mm2 ma di tipo N07V-K, con colorazione non sempre corretta – come ad esempio FASE=nero, NEUTRO=marrone – e in stato accettabile ai fini della sicurezza, lo si può mantenere in servizio? Nella Dichiarazione di Conformità bisogna riportare qualche indicazione?» chiede un lettore di Elettro+Watt.

Inizio con la risposta secca alla domanda ma poi aggiungo qualche considerazione, forse superflua ma se non lo faccio non sono tranquillo.

In generale una porzione di impianto esistente conforme alla norma dell’epoca nella quale è stato realizzato, se non ammalorato e ancora adatto allo scopo (il lettore scrive “in stato accettabile ai fini della sicurezza”), formalmente non richiede di essere adeguato alla nuova norma. Dal punto di vista contrattuale si tratta di considerare il montante una pozione di impianto esclusa dall’intervento.

La Dichiarazione di Conformità sarà da compilare di conseguenza, l’importante è dire con precisione quello che si è fatto (magari nei casi nei quali non è immediato anche quello che non si è fatto). La Dichiarazione di Conformità dovrà essere riferita alla porzione di impianto sulla quale si è intervenuti.

Ciò detto, per quanto riguarda il tipo di cavo non sono necessarie ulteriori specificazioni mentre per quanto riguarda la colorazione la situazione è un po’ più complessa.

L’attuale Norma CEI 64-8 art. 514 certamente prescrive il colore blu per il neutro su tutta la lunghezza mentre, perlomeno nell’edizione 1998, questa specificazione non c’era. Fonti autorevoli indicavano che si potesse nastrare la parte visibile. Se il montante di cui parla il lettore fosse successivo all’introduzione della prescrizione della colorazione blu del neutro su tutta la lunghezza, allora potrebbe anche essere conforme alla norma dell’epoca, viceversa no.

La Norma CEI 64-8 prescrive i noti criteri di dimensionamento e di protezione del montante a cui si aggiunge l’ulteriore vincolo della sezione minima pari a 6 mm2. Si tratta di una sezione minima non necessariamente sempre sufficiente sia in termini di portata sia in termini di caduta di tensione.

Nel caso citato dal lettore capisco che tra le verifiche fatte ci siano anche queste, tuttavia mi premeva ricordare che 6 mm2 rimane sempre un minimo non la soluzione a tutti i mali. Soprattutto in prospettiva con il trasferimento dei consumi da non elettrici a elettrici la sezione del montante minima indicata dalla norma CEI 64-8 potrebbe diventare davvero minima.

Infine, ricordare che qualora il montante non sia realizzato in doppio isolamento o isolamento equivalente, occorre installare un interruttore differenziale alla sua base per garantire la protezione dai contatti indiretti. La Norma CEI 64-8 prescrive che tale eventuale interruttore differenziale sia selettivo nei confronti di tutti gli interruttori differenziali situati a valle.

Elettrodubbio
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