Attore per passione ma… elettricista per vocazione

Diego MatysDa Buenos Aires a Milano per scoprire la grande vocazione di elettricista. Ecco la storia di Diego Matys, che da 30 anni svolge in Italia, con passione, una professione che non avrebbe mai pensato di intraprendere.

Si è trovato un po’ per caso in Italia, ed altrettanto per caso è diventato un installatore elettrico. Lui è l’argentino Diego Matys, che con il caratteristico ed affascinante accento alla Diego Armando Maradona ci ha raccontato le vicende che lo hanno portato a svolgere una professione che lo rende molto orgoglioso dal 1989.

Cosa facevi in Argentina?

«Uno studente di ingegneria informatica e impiegato di un’azienda che si occupava di programmazione di sistema per il controllo produzione. Ma il mio più grande sogno e la mia unica aspirazione professionale era diventare un attore e per questo ho frequentato la scuola di arte drammatica di Buenos Aires. Durante il mio percorso teatrale ho conosciuto un gruppo di attori italo-argentini giunti nel mio Paese per fare dei seminari di teatro. Loro mi hanno invitato in Italia per un progetto dalla durata di due anni ed ho accettato con grande entusiasmo. Così, nel 1989 sono arrivato qui, però poi non me ne sono più andato!».

Cosa ti ha convinto a restare?

«L’amore in primis, poiché mi sono fidanzato! Inoltre, appena arrivato in Italia per potermi mantenere ho cercato un lavoro e ho avuto, attraverso conoscenti, la possibilità di essere assunto in un team che faceva impianti elettrici. Così, a 22 anni, sono entrato in questo mondo professionale, partendo dalla base, iniziando proprio tirando cavi».

Come è proseguita la tua carriera da installatore elettrico?

«Dopo aver maturato un bel po’ di esperienza sul campo, imparando il mestiere soprattutto in cantiere, nel 2000 ho raggiunto i requisiti per potermi iscrivere all’albo degli artigiani e ho aperto partita IVA, mettendomi in proprio. Così è iniziata la mia avventura da libero professionista, che prosegue con successo da 20 anni».

In cosa ti sei specializzato?

«Opero principalmente nelle ristrutturazioni di interni e nell’installazione di impianti elettrici residenziali. Ho studiato la normativa e frequentato diversi corsi, anche in ambito di domotica, di installazione impianti allarme e sistemi di condizionamento, per offrire la massima qualità realizzativa con le migliori performance nel rispetto dei più recenti standard di efficienza energetica».

C’è qualche diversità tecnica tra i metodi utilizzati in Argentina rispetto alla prassi italiana, nell’installazione di un impianto elettrico?

«Non ho mai svolto la professione in Argentina, ma so di per certo che, come si usava in Italia negli anni’70, la distribuzione degli impianti elettrici viene fatta a soffitto e non a parete o a pavimento. La tecnica diversa implica che la parte del cemento armato sia già predisposta con tubazioni ed apposite scatole. Ma ciò che è diverso, a tutto vantaggio dell’approccio italiano, è il modo in cui il lavoratore viene considerato.

Appena arrivato in Italia, per mantenermi ho lavorato come operaio e sono rimasto positivamente stupito del modo più dignitoso e nobile con cui viene trattato il lavoratore, sia a livello economico sia sociale. Nel mio Paese di origine, inoltre, la categoria degli elettricisti non è amata e rispettata, qui in Italia la situazione è ben diversa».

Uno degli ultimi lavori piĂą interessanti?

«L’installazione dell’impianto di illuminazione in una falegnameria di una cooperativa sociale che si occupa di minorenni con problemi penali.

IMPIANTO di illuminazione installato da Diego in una falegnameria di una cooperativa sociale che si occupa di minorenni con problemi penali

Inoltre, sono intervenuto in una notevole ristrutturazione di un loft di 250 mq; si è trattato di un’operazione a livello industriale, ma in una casa. Ho dovuto adattare un impianto con canaline industriali e le relative difficoltà di cablatura, tipiche dei capannoni, all’interno di un’abitazione privata dove è stata installata una grande quantità di illuminazione led e con lampade di nuova generazione».

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