Alimentazione sicura degli impianti elettrici per i centri sportivi

alimentazione sicura impianti

Un’approfondita analisi dei requisiti tecnici e normativi da rispettare nella progettazione di un’alimentazione sicura per gli impianti a servizio dei centri sportivi.

I centri sportivi sono strutture più o meno articolate in grado di soddisfare esigenze non solo di tipo sportivo, ma spesso di tipo sociale se utilizzate come luoghi pubblici per iniziative culturali e assemblee. Ad eccezione delle strutture più semplici, tali complessi si configurano come luoghi a maggior rischio in caso di incendio per l’elevata densità di affollamento e per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio.

Prevenzione incendi

A prescindere da specifiche prescrizioni, è naturalmente necessario il riferimento alla Sezione 7  della Norma CEI 64-8 e alla Guida 64-50, ma non mancano riferimenti anche a specifiche norme di prodotto. Nel caso in cui il centro sportivo sia destinato a ospitare pubblico in misura superiore a 100 persone, si devono rispettare le prescrizioni della Norma CEI 64-8/7, Sezione 752, e adottare ai fini della prevenzione incendi le seguenti misure:

  • non deve costituire causa primaria di incendio;
  • non deve fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi;
  • deve avere i circuiti suddivisi in modo tale da consentire la massima selettività;
  • deve avere gli apparecchi di manovra ubicati in posizione protetta e dotati di chiare indicazioni dei circuiti a cui si riferiscono.

Alimentazione di sicurezza

L’alimentazione di sicurezza deve alimentare le seguenti utenze:

  • illuminazione di sicurezza;
  • allarme;
  • impianto di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi;
  • impianto di estinzione degli incendi;
  • ascensori antincendio.

Per quanto riguarda gli impianti di rivelazione, allarme e illuminazione, l’alimentazione di sicurezza deve essere automatica a interruzione breve ( 0,5 s); mentre per gli ascensori antincendio e gli impianti idrici antincendio, essa deve essere ad interruzione media (15 s).

L’autonomia dell’alimentazione di sicurezza è stabilita per ogni utenza nel seguente modo:

  • rivelazione ed allarme: 30 min;
  • illuminazione di sicurezza: 1 h;
  • ascensori antincendio e impianti idrici antincendio: 1 h.
IMPIANTI DI SICUREZZA
alimentazione sicura impiantiLe strutture sportive devono affiancare all’alimentazione ordinaria un’alimentazione di sicurezza fornita da una sorgente distinta e appositamente dedicata. Da tale sorgente devono essere derivate esclusivamente utilizzazioni strettamente connesse con la sicurezza delle persone quali ad esempio l’illuminazione di sicurezza (compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo), l’impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme.

A proposito dell’illuminazione di sicurezza bisogna ricordare che essa deve essere in grado di garantire un livello di illuminamento non inferiore a 5 lux su un piano orizzontale ad 1 m di altezza dal piano di calpestio. In ragione della fondamentale importanza rivestita dai circuiti di sicurezza, gli stessi devono essere realizzati in modo che eventuali guasti elettrici o modifiche su altri circuiti non ne possano compromettere il corretto funzionamento. L’alimentazione dei circuiti in oggetto deve poter essere inserita anche con comando a mano posto in posizione nota al personale.

La sorgente di alimentazione di sicurezza deve garantire un’autonomia non inferiore a 30 min ed essere sottratta, per quanto possibile, all’azione immediata di un eventuale incendio mediante ubicazione in luogo rispondente ai seguenti requisiti:

  • strutture resistenti al fuoco;
  • aerazione naturale verso l’esterno;
  • accesso consentito solo a persone addestrate.

Qualora, come sorgenti di sicurezza, venissero impiegati accumulatori, il dispositivo di carica deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa in un intervallo di tempo inferiore a 12 h. Per la sola illuminazione di sicurezza, si precisa che è consentito il ricorso anche a singole lampade o gruppi di lampade dotate di alimentazione autonoma.

Illuminazione di sicurezza

L’impianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un livello di illuminamento non inferiore a 5 lux a un metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita e non inferiore a 2 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico. Nei centri sportivi che non superano i limiti di capienza sopra indicati, si deve comunque installare un impianto di illuminazione di sicurezza avente le caratteristiche già descritte in proposito che assicuri un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita.

Va precisato che l’indicazione della capienza dell’eventuale zona spettatori deve essere formalizzata con una dichiarazione scritta del responsabile del complesso. In merito all’illuminazione dei locali in oggetto, occorre osservare che la possibilità di adeguare il livello di illuminamento alle esigenze di ogni singola manifestazione (incontri di pallacanestro, pallavolo, pallamano, corsi di educazione fisica, ecc.) è un requisito fondamentale. È necessario proteggere parti vulnerabili degli apparecchi elettrici (primi tra tutto quelli di illuminazione) con schermi protettivi costituiti da grigliati metallici.

Impianti ordinari

Si possono considerare utilizzatori ordinari quelli in uso nei servizi generali, come ad esempio l’illuminazione di esterni e interni, apparecchiature in uso nelle aule e nei laboratori didattici, la centrale idrica, ecc. Indipendentemente dal tipo di alimentazione adottata, è sempre opportuno suddividere l’impianto elettrico ordinario in diversi circuiti secondo criteri di selettività orizzontale.

La suddivisione dei circuiti può essere impostata in relazione alle esigenze di servizio considerando:

  • il miglioramento dell’affidabilità e le conseguenze dei disservizi;
  • le condizioni di manutenzione e generali di sicurezza;
  • la potenza e la contemporaneità degli utilizzatori alimentati dal singolo circuito.

Impianti di Riserva

Negli edifici adibiti ad attività sportive può essere realizzato, a fianco dell’impianto ordinario, anche uno di alimentazione di riserva a cui non si applicano prescrizioni particolari, ma quelle generali indicate dalla CEI 64-8.

Tipiche utenze (utilizzatori preferenziali) che può risultare utile alimentare con riserva sono:

  • sistemi di condizionamento ambientale di particolari locali;
  • ascensori e servoscale;
  • centrali telefoniche;
  • impianti citofonici interni all’edificio;
  • impianti allarme intrusione;
  • eventuali pompe di sollevamento delle acque nere.

Come sorgenti di alimentazione possono essere utilizzati UPS, generatori indipendenti (es. gruppi elettrogeni) o linee di alimentazione effettivamente indipendenti dall’alimentazione ordinaria.

Al proposito è utile ricordare che:

  • le prescrizioni per i sistemi statici di continuità e la scelta dei tipi (A oppure B) degli interruttori differenziali per la protezione contro i contatti indiretti sono riportate nella Norma CEI 64-8;
  • non è ammesso che una stessa fonte di alimentazione alimenti sia circuiti di sicurezza che di riserva.

Sevizi igienici

È opportuno prevedere almeno un servizio igienico accessibile a portatori di handicap, dotato di campanello di allarme ubicato in prossimità della tazza e dell’eventuale vasca o doccia (figura 1):impianti sportivi

Impianti di condizionamento e ventilazione

Ogni impianto deve essere dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l’arresto dei ventilatori in caso di incendio.

I rivelatori di fumo per condotte devono essere collocati (Appendice B informativa UNI 9795:2021):

  1. nei canali di mandata, a valle dei ventilatori e filtri e a monte di qualsiasi derivazione, con portate d’aria maggiori di 3.500 m³/h.
  2. nei canali di ricircolo (ritorno) posizionati dove l’aria lascia ciascun compartimento oppure nei canali prima che l’aria entri nel ritorno comune a due o più compartimenti a monte di qualsiasi connessione con altri canali in sistemi aventi portata maggiore di 25.000 m³/h con le eccezioni seguenti:
  • a. l’intero spazio servito dall’impianto è completamente protetto da un sistema di rivelazione;
  • b. l’edificio sia a un solo piano.

Non sono richiesti rivelatori di fumo nelle condotte nei casi in cui l’unità ventilante serva solo a trasferire aria dall’ambiente interno all’esterno dell’edificio.

Comando di emergenza

Al fine di eliminare pericoli imprevisti, deve essere installato in posizione segnalata e facilmente accessibile un comando di emergenza del tipo ad accesso protetto che permetta di togliere tensione all’intero impianto elettrico con l’eccezione dell’alimentazione di sicurezza e delle pompe antincendio.

Protezione contro i fulmini

Tra i dati di progetto forniti dal committente deve essere presente la valutazione del rischio dovuto al fulmine. Se, sulla base di tale valutazione, l’impianto di protezione risulta necessario, deve essere realizzato secondo la Norma CEI EN 62305-3. Se dalla valutazione del rischio dovuto al fulmine si evince invece che la struttura è già protetta per sua natura, non è necessario installare altri impianti di protezione.

IL PROGETTO A NORMA DI LEGGE
La progettazione degli impianti elettrici negli edifici in oggetto deve essere redatta da professionisti iscritti ai rispettivi albi professionali di competenza specifica, ai sensi del DM 37/08 che fissa i limiti al di sopra dei quali il progetto diventa obbligatorio.

Il diagramma di flusso riportato in figura 2 sintetizza i limiti di cui sopra:alimentazione sicura impiantiCon lo scopo di permettere in fase di progettazione la precisa individuazione dell’impianto elettrico e per consentirne la successiva costruzione, il committente deve fornire informazioni sulla destinazione d’uso dei vari ambienti e delle funzioni ad essi connesse, indicando anche l’ubicazione delle uscite di sicurezza e le vie di esodo.

Le caratteristiche generali dell’impianto elettrico devono essere determinate ai fini della sicurezza, della scelta e dell’installazione dei componenti elettrici valutando in particolare:

  • uso previsto, struttura generale e alimentazioni dell’impianto elettrico;
  • compatibilità dei componenti elettrici;
  • influenze esterne;
  • condizioni per la manutenzione.

Nel caso di committente pubblico, la documentazione di progetto deve essere naturalmente conforme al DL 50/2016.

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