Agenzie più compatte ai tavoli che contano

Tommaso Ritucci, nuovo Presidente Arame.

Confronto costruttivo con ANIE e FME su tematiche definite e maggiore presenza sul territorio: Tommaso Ritucci, neoeletto Presidente Nazionale di ARAME, definisce i capisaldi per l’associazione da qui al 2026.

Avvicendamento alla guida di ARAME, l’associazione di categoria che riunisce agenti e rappresentanti di materiale elettrico italiani. Tommaso Ritucci è stato eletto Presidente nazionale per acclamazione lo scorso 11 giugno a Milano, in occasione dell’assemblea elettiva 2021. Raccoglie il testimone da Vincenzo Salerno, dal 2015 a capo di un direttivo nazionale nel quale Ritucci ha ricoperto la carica di tesoriere. Definita anche la composizione del nuovo Direttivo Nazionale, che resterà in carica fino al 2026: Marco Di Giovanni (Piemonte-Val D’Aosta-Liguria), Giorgio Festinese (Lombardia), Mauro Dellaidotti (Triveneto), Vito Colasanto e Franco Grimaldi (Puglia), Raffaele Palma (Campania). I loro incarichi saranno definiti e ufficializzati nel corso della prima assemblea direttiva, alla quale partecipano anche i presidenti in carica dei Direttivi Regionali ARAME.

Come agirà il nuovo direttivo nazionale nei suoi primi mesi, che coincidono con il graduale ritorno alla normalità del Paese?

«È nostra intenzione dare continuità a tutte le attività intraprese dai colleghi della precedente consigliatura, prima che la pandemia costringesse tutti a limitarle o sospenderle. Compatibilmente con la situazione epidemiologica, oggi in netto miglioramento, torneremo già dal prossimo autunno a organizzare attività sul territorio, per incontrare i colleghi che attualmente non fanno parte di ARAME e illustrare loro il modello associativo. Non faremo semplice proselitismo, che non ha più ragione di esistere: puntiamo a coinvolgere nel dialogo tutte le agenzie e i professionisti del settore, nell’ottica di creare concrete opportunità di sviluppo».

Perché un’agenzia dovrebbe associarsi ad ARAME, oggi?

«I produttori mandanti sono associati in ANIE mentre i distributori, con i quali i nostri associati interagiscono quotidianamente, sono riuniti in FME.  Per un’agenzia, l’associazione di categoria di riferimento è ARAME. Farne parte significa contribuire alla tutela degli interessi e delle istanze della categoria alla quale appartiene, poterla rappresentare ai tavoli di lavoro più importanti, contribuire alla scrittura delle regole del settore anziché recepirle passivamente. Inoltre, pur essendo un’associazione di categoria e non un sindacato, ARAME offre diversi servizi agli iscritti. Ricordiamo ad esempio la consulenza legale a cura dell’avv. Francesco Verdebello, specializzato in contratti d’agenzia e rappresentanza. Con il suo supporto abbiamo elaborato delle proposte per la modifica agli Accordi Economici Collettivi (AEEC), per valorizzare il ruolo di agenti e rappresentanti di commercio. Tramite i direttivi regionali di ARAME, coinvolgiamo regolarmente professionisti in materia fiscale, tributaria ed esperti di qualsiasi settore abbia punti di contatto con il lavoro delle agenzie. Una sezione del sito Arame.it offre visibilità a tutte le agenzie associate, facilitando il loro contatto con il mercato. Altrettanto importante è la possibilità di confrontarsi con i colleghi agenti di altre aree, su tematiche di interesse comune».

Quali sono le istanze di categoria su cui si concentreranno le vostre attenzioni?

«Negli anni, ARAME ha partecipato a diversi tavoli di lavoro perseguendo due obiettivi fondamentali: ottenere condizioni contrattuali più favorevoli dalle mandanti, definire chiari criteri di ripartizione delle provvigioni. Le agenzie di materiale elettrico svolgono, per conto delle mandanti, diverse attività che richiedono un costante impegno in termini di formazione, organizzazione e investimenti. Con i grossisti, d’altronde, la collaborazione è ottima, ma la trasmissione dei dati sul venduto, necessaria per definire correttamente le provvigioni degli agenti, presenta tuttora margini di miglioramento. I miei predecessori e i loro consiglieri hanno svolto un lavoro egregio, in quanto hanno portato produttori e grossisti a sedersi al tavolo con noi, per ottenere un riconoscimento di quanto le agenzie fanno e confrontarsi sulle “regole del gioco”. Ma resta molto da fare. Per questo, dobbiamo presentarci compatti ai prossimi tavoli con ANIE e FME, abbandonando, qualora fosse mai stata presa in considerazione, la logica della contrapposizione, puntando invece a un confronto costruttivo su tematiche ben definite».

In quest’ottica, la presenza di ARAME in Metel può essere un punto di partenza?

«Arame detiene il 10% delle quote di Metel e ha due suoi delegati nel CdA di questa società che, attraverso i suoi servizi tecnologici, ha creato i presupposti per la collaborazione tra gli attori della filiera elettrica. La crescente digitalizzazione ha creato la necessità, da parte delle nostre agenzie, di adeguare i propri sistemi informatici, di implementare nuove funzionalità nei propri gestionali. Si pensi poi a servizi come il Carbon Copy e alla classificazione ETIM che, offrendo informazioni complete sui prodotti, ottimizza ulteriormente la gestione degli ordini, efficientando i processi delle agenzie che li implementano. In tali processi di innovazione, che richiedono notevoli impegno e risorse, Metel è al loro fianco».

L’ultimo decennio è stato di crisi e trasformazione per molte filiere. Come l’avete vissuta dal vostro punto di vista?

«In poco più di dieci anni abbiamo attraversato due grandi crisi globali, di natura diversa, che hanno impresso una trasformazione del mercato elettrico e spinto le agenzie a rivedere il proprio approccio. Le acquisizioni tra grossisti, in questo contesto, hanno avuto un impatto significativo. Se in passato un’agenzia era in grado di gestire autonomamente delle aree ben definite di territorio, oggi, a causa della concentrazione delle insegne e dell’aumento dei punti vendita, è necessario che coordini le proprie attività con quelle delle altre agenzie di aree nelle quali lo stesso distributore è presente. Come tutti i cambiamenti, anche questo passaggio non è stato indolore, e la stessa ARAME ha incontrato delle difficoltà nel mantenere le fila del dialogo in seno alla compagine associativa. Ma ritengo che tutto questo sia ormai alle spalle: la filiera ha metabolizzato il cambiamento, seppur con modalità variabili da un attore all’altro, ed è entrata in una fase nuova, che offre delle opportunità a chi è in grado di esprimere concretamente del valore aggiunto».

Le associazioni regionali possono essere un volano per migliorare il dialogo con grossisti e altri interlocutori a valle della filiera?
«Certamente. Queste organizzazioni trasmettono sul territorio lo schema associativo di ARAME, in quanto si rinnovano periodicamente tramite elezioni, coordinano e organizzano attività a supporto degli associati, colgono la “voce” del mercato dal nord al sud del Paese. Nella consigliatura 2021-2026, faremo il possibile per valorizzare il ruolo delle regionali già attive e per costituirne di nuove nelle aree al momento non presidiate. In questo modo, diamo luogo a un modello di aggregazione che tutela e valorizza ciascuna organizzazione, favorendo allo stesso tempo l’incontro tra le agenzie che desiderano collaborare in modo più stretto, anche dando vita a nuove iniziative imprenditoriali».

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