A giugno le rinnovabili hanno soddisfatto il 44,3% della domanda elettrica

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Terna diffonde gli ultimi dati: a giugno fabbisogno pari a 25,4 miliardi di kWh: -9,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; la copertura della domanda da fonti rinnovabili è pari al 44,3%: prosegue il recupero della produzione idroelettrica (+44% rispetto a giugno 2022); in aumento le installazioni mensili di nuova capacità rinnovabile: sostanzialmente quintuplicate da gennaio 2022 a giugno 2023.

Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la capacità installata da fonte eolica e fotovoltaica in Italia ha raggiunto, nel mese di giugno, 39,5 GW. Considerando tutte le fonti rinnovabili, nel primo semestre 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a quasi 2,5 GW, un valore superiore di circa 1,4 GW (+120%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Negli ultimi 18 mesi le installazioni mensili di nuova capacità rinnovabile sono sostanzialmente quintuplicate, passando progressivamente dai 110 MW mensili di gennaio 2022 ai quasi 500 MW mensili di giugno 2023.

La domanda di elettricità nel nostro Paese nel mese di giugno è stata pari complessivamente a 25,4 miliardi di kWh, il 9,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. L’indice IMCEI elaborato dall’azienda, che prende in esame i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”, registra una flessione del 5,8% rispetto a giugno dello scorso anno. Positiva la variazione dei comparti dei mezzi di trasporto e degli alimentari mentre tutti gli altri settori, in particolare la chimica, hanno avuto variazioni negative.

Dal confronto tra i primi sei mesi dell’anno e l’analogo periodo del 2022 emergono sostanziali differenze. La richiesta cumulata di energia elettrica in Italia risulta in calo del 5,3% (-4,3% il dato rettificato), variazione negativa anche dell’Indice IMCEI (-6,4%) e della produzione termoelettrica (-16,6%). In aumento, invece, la produzione di energia da fonti rinnovabili (+4,3%) e il dato dell’importazione (+17,6%).

Nel dettaglio, giugno ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile inferiore di ben 2,3°C rispetto a giugno del 2022, che ha comportato una contrazione dei consumi per raffrescamento stimabile in circa 1,3 TWh. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto della temperatura, è quindi in calo del 4,9%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di giugno 2023 è stata ovunque negativa: -8,8% al Nord, -10% al Centro e -9,6% al Sud e Isole.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dall’effetto temperatura, risulta sostanzialmente stabile (+0,1%) rispetto a maggio 2023. Complessivamente nel secondo trimestre 2023, il dato del fabbisogno destagionalizzato risulta in flessione dell’1,4% rispetto al primo trimestre. Tale risultato trova conferma anche nelle variazioni congiunturali dell’indice IMCEI: il dato mensile risulta stazionario rispetto a maggio (+0,2%), mentre il secondo trimestre risulta in flessione rispetto al primo trimestre (-3%).

Nel mese di giugno 2023 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’87,3% con la produzione nazionale e, per la quota restante (12,7%), dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 22,3 miliardi di kWh, in diminuzione del 7,9% rispetto a giugno 2022.

Energia da fonti rinnovabili

Le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 11,3 miliardi di kWh, coprendo il 44,3% della domanda elettrica (contro il 35% di giugno 2022). La produzione da rinnovabili a giugno è stata così suddivisa: 43,5% idrico, 31,4% fotovoltaico, 12,1% biomasse, 9,2% eolico, 3,8% geotermico.

Proseguono il recupero della produzione da fonte idrica (+44%) e la crescita del fotovoltaico (+10%) dovuti rispettivamente alla maggiore piovosità e all’aumento del parco installato di circa 3,8 GW rispetto a giugno 2022. In forte flessione la produzione da fonte termica (-22%) ed eolica (-19,1%); in leggero aumento la produzione geotermoelettrica (+1,6%).

Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -17,2% per un effetto combinato della diminuzione dell’import (-12,7%) e dell’aumento dell’export (+97,5%).

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