Passione artigiana: missione possibile!

L’impresa dimensione elettrica di Fabio Tornatore, di Vitorchiano (VT), è l’esempio di come la passione per il lavoro possa fare la differenza. Quest’anno ha festeggiato dieci anni di attività grazie a obiettivi programmati e aggiornamento continuo.

Preparazione, passione e un progetto a medio termine: tre P, le tre parole chiave di Dimensione Elettrica per superare la crisi e che hanno permesso, in dicembre, di brindare ai 10 anni di attività imprenditoriale. «Nel 2008 – spiega Fabio Tornatore titolare dell’impresa Dimensione Elettrica -, quando ho aperto l’attività il mercato ancora permetteva di lavorare alla cieca, oggi il cliente è più attento e vuole essere coccolato. Questa è la ricetta che mi ha permesso di ripartire dopo la brusca frenata del 2015, quando la crisi ha congelato i lavori su tutta Roma e provincia. Lavoro da solo, da quando ho aperto, ma grazie a un dettagliato lavoro di progettazione preliminare dei lavori posso portare avanti impianti elettrici senza aiuto anche in fase di infilaggio cavi. Inoltre ho imparato a non differenziare le tipologie di impianto: non si può più dire faccio civile, faccio impianti elettronici, mi occupo di trasmissione dati: oggi i sistemi sono ibridi, tutto comunica con tutto, chi non entra in quest’ottica è out».

Preparazione? Passione? Cosa significano queste due parole per lei?
IMPIANTO di illuminazione con LED a incasso
«Preparazione vuol dire saper fare. Ma dietro al fare ci deve essere una solida base teorica, altrimenti andare avanti e differenziarsi dalla concorrenza è impossibile. Così la passione: non riuscirei mai a dedicare tante energia per qualcosa che non amo, ma soprattutto il cliente lo sente quando si mette passione per il lavoro, così come sente se si è competente in materia, le persone sono affascinate e coinvolte dalla passione di un professionista».
Un’impresa unipersonale come la sua pianifica la progettazione?
«Progettazione significa lavorare per obiettivi, trovare le modalità differenzianti con la concorrenza: dopo gli anni della crisi la clientela, che si era rivolta in grande numero a manodopera economica e di bassa qualità, è tornata sui suoi passi e, pur volendo comunque risparmiare, non accetta più la benda sugli occhi, oggi è consapevole e pronta a spendere un po’ di più per un lavoro ben fatto. La guerra sul prezzo è un gioco al massacro e comunque non la si può vincere: per questo bisogna ben pianificare la propria azienda, capire le proprie potenzialità e svilupparle per step successivi. Due anni fa ho fatto il mio primo business plan e, aggiustamento dopo aggiustamento, sta dando buoni risultati».
Qual è il campo e il lavoro che in cui riesce a esprimere al meglio la sua personalità?
«Generalmente mi occupo di ristrutturazioni di appartamenti o ville, oppure impianti di antintrusione e videosorveglianza. Prediligo i piccoli e medi impianti, sono più comodi da organizzare e ci sono minori rischi economici. Quando, per esempio, ho realizzato negozi, o impianti più grandi – dove è richiesta una presenza costante – spesso anche nei festivi e fino a tarda notte, mi sono accorto che in realtà i guadagni calavano invece di aumentare, in più non potevo assistere i miei clienti con la dedizione che avrei voluto».
Qual è la difficoltà più grande che ha incontrato e come l’ha superata?
«Non c’è una difficoltà più grande, ci sono problematiche varie da risolvere, in tutti i campi con cui un’impresa è chiamata a confrontarsi, dalla gestione economica, alle tasse, dalla inadeguatezza delle infrastrutture, come vie di comunicazione e accesso a internet all’inadeguatezza che a volte trovo nei punti vendita di materiale elettrico, non sempre in grado di stare al ritmo degli installatori. Ma siamo artigiani, adattare ciò che vogliamo al mondo reale è il nostro lavoro!
PRIMA DI TUTTO LA SICUREZZA
Fabio Tornatore, proprietario dell’impresa Dimensione Elettrica.

«Le persone oggi hanno paura, si sentono insicure. Se fino a qualche anno fa, la stragrande maggioranza degli italiani, installava un impianto di sicurezza solo dopo aver ricevuto la visita dei ladri, oggi l’orientamento è per la prevenzione. Però anche la tecnologia si è adeguata, con buoni impianti, a prezzi accessibili e, soprattutto, maggiormente invisibili all’utente, più umanizzati: oggi l’allarme comunica con le persone, ha apparecchi nascosti e di design, è un supporto, non un vincolo per chi lo utilizza».

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