L’impianto di antenna TV fuori uso

antenna TVL’anno scorso ho consegnato all’impresa committente l’impianto elettrico e gli impianti ausiliari (videocitofono, tubazioni telefono, citofono, antenna TV, ecc.) di una palazzina di 4 piani con 12 unità immobiliari da gestire in condominio incassando il pattuito con la solita ritenuta di garanzia del 10%. L’impianto non è stato specificamente collaudato nella parte di mia competenza, ma globalmente accettato con la formula del “visto piaciuto”.

Dopo 12 mesi di funzionamento regolare, l’impianto di antenna TV, sia satellitare che terrestre, si è guastato per un contatto fra l’impianto a 220 V e l’alimentatore  del terminale di testa, ubicato nel solaio (prova da me eseguita mediante opportuni sezionamenti e misure di tensione). Purtroppo la scatola di accesso al montante guasto è stata nel frattempo murata da un tramezzo divisorio, inesistente al moment

o della installazione, fatto costruire in occasione della divisione del solaio fra i condomini. Non conosco le decisioni assembleari nel frattempo deliberate ma è facile immaginare il risentimento dei condomini, inferociti per il black-out televisivo che rischiava di protrarsi per tempi intollerabili, a causa dell’opposizione del proprietario del solaio alla demolizione del muro. Per porre un rimedio provvisorio ho trovato la comprensione di un condomino dell’ultimo piano che mi ha concesso di connettere l’alimentatore dell’antenna a una sua presa di corrente mediante un cavo esterno che esce da una finestra e corre lungo il tetto per connettersi al centralino di testa.

Per farla breve, ora mi ritrovo bloccato il fondo di garanzia e una accusa del perito di parte, nominato dall’amministratore, per violazione della norma CEI 100-7,  Parte 10.

Chiedo, se possibile, un vostro chiarimento in merito alla mia disavventura o almeno un elenco della documentazione tecnica da studiare per evitare la ripetizione di mie carenze.

Mario Vergani

Pavia

La  CEI 100-7, non è una norma ma una importantissima e dettagliata Guida riguardante gli impianti di antenna TV, recensita  sul numero di novembre 2013 della rivista “L’impianto elettrico & domotico”. L’argomento in oggetto (parte 10, Sicurezza elettrica) è stato solo accennato nella suddetta recensione e va studiato con attenzione per trovare la giusta soluzione del Suo caso (è trattato in 19 pagine comprendenti 9 figure dettagliate e 10 tabelle).

In estrema sintesi possiamo anticipare le seguenti importanti regole

1) Le prescrizioni legislative si ritrovano nella Legge 186/68, nel D.M 11/11/05,  nel D. M 37/08; in quest’ultimo Decreto (ex legge 46/90) gli impianti di antenna sono classificati alla voce b; per quanto concerne i componenti a bassissima tensione di sicurezza la competenza è dei tecnici elettronici mentre tutti gli altri componenti, anche a bassissima tensione non di sicurezza, sono di competenza dell’elettricista, debitamente abilitato. I progetti sono sempre obbligatori e  devono essere elaborati secondo le vigenti norme CEI del CT 100 (la Guida CEI 100-7 è solo una raccomandazione ma ad applicarla non si sbaglia mai). Al termine dei lavori l’installatore è tenuto a rilasciare la dichiarazione di conformità.

2) La protezione dell’impianto d’antenna  contro i contatti diretti e indiretti deve essere prevista per il terminale di testa (centralino generalmente ubicato nel sottotetto), per la rete distribuzione (costituita dai cavi coassiali, dai derivatori e dalle prese TV di utente) per l’apparecchio ricevente (televisore, videoregistratore, ecc.).

3) La protezione contro i contatti diretti si ottiene con tutti i mezzi previsti dalla norma CEI  64-8/4 (isolamento delle parti attive, involucri e barriere, protezione addizionale mediante interruttore differenziale con Idn non superiore a 30 mA (per gli impianti nei condomini di civile abitazione è vietata la protezione mediante ostacoli o distanziamento).

4) La protezione contro i contatti indiretti si ottiene mediante interruzione automatica della alimentazione e messa a terra coordinata, utilizzo di componenti di classe II, collegamenti equipotenziali. Si deve evidenziare che se un solo condomino non è protetto contro i contatti indiretti con  interruttore differenziale ad alta sensibilità, in caso di guasto a un suo apparecchio ricevente, possono assumere tensioni letali tutte le calze dei cavi coassiali nell’impianto di antenna di tutti i condomini.

5) La protezione contro la caduta delle antenne si attua con il metodo descritto al punto 8.7 della guida CEI 100-7, consistente nel calcolo dei momenti flettenti (Nm) dovuti al vento a 120 km/h, applicati al punto di ancoraggio.  

6) Altre protezioni. Oltre a quelle contro contatti diretti e indiretti, le norme CEI 64-8 prescrivono anche la protezione contro le sovracorrenti, contro gli effetti termici, contro le sollecitazioni ambientali; negli impianti d’antenna la protezione contro le sovracorrenti degli alimentatori (caso in questione) si può facilmente ottenere con impedenze interne tali da limitare la corrente a valori inferiori alla portata massima dei componenti da proteggere. Tali impedenze possono essere statiche (trasformatori, induttanze, resistenze) oppure  pilotabili mediante valvole elettroniche (diodi controllati).

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here