 Un innovativo processo consente di produrre idrogeno per gli usi più diversi, nell’ambito di un ciclo chiuso di economia circolare che, oltre a non consumare risorse vergini, può essere alimentato con fonti energetiche rinnovabili.
Un innovativo processo consente di produrre idrogeno per gli usi più diversi, nell’ambito di un ciclo chiuso di economia circolare che, oltre a non consumare risorse vergini, può essere alimentato con fonti energetiche rinnovabili.
Nata nel 2018 dall’esperienza di ricercatori attivi nel settore della propulsione aerospaziale, ReActive – Powder Technology sviluppa e produce polveri altamente innovative attraverso l’attivazione meccanica, chimica e meccano-chimica. L’azienda ha messo a punto un sistema per produrre idrogeno da polveri attivate, basate su composti dell’alluminio.
In questo modo, è possibile ottenere in breve tempo, in ogni luogo e in elevate condizioni di sicurezza, idrogeno puro utile per alimentare, ad esempio, celle a combustibile che a loro volta producono elettricità e calore. Il tutto senza la necessità di elettrolizzatori e serbatoi di stoccaggio, che attualmente costituiscono i principali “colli di bottiglia” nella realizzazione delle infrastrutture per la diffusione della tecnologia dell’idrogeno.
Ciclo chiuso dei materiali
Le polveri sono ottenute dall’alluminio, anche proveniente da riciclaggio, e sono additivate con una piccola frazione di altri materiali ecocompatibili. Per ottenere l’idrogeno è sufficiente bagnare le polveri con acqua, anche non potabile, o con fluidi a base acquosa. La reazione avviene spontaneamente in circa 1 minuto, senza la necessità di fornire energia. Da ogni chilogrammo di polvere attivata ReActive si ottengono:
- 1.200 Nl (litro di gas alla pressione atmosferica) di H2, ultrapuro (resa 97%);
- 1,9 kg di residui;
- 3,9 kWh di calore.
La tecnologia ReActive mette, perciò, in gioco masse contenute e a bassa pressione, per la produzione “on demand” e “on site” dell’idrogeno. I residui del processo sono composti principalmente da idrossido d’alluminio, sostanza non dannosa per l’uomo né per l’ambiente, utilizzata in numerose applicazioni (metallurgia, chimica, farmaceutica, ecc.).
Facili da trasportare, i residui possono essere rigenerati trasformandoli nuovamente in alluminio e si prestano anche per altri usi. Le polveri attivate possono essere progettate sia per reagire alla velocità richiesta dalle singole applicazioni, sia per ottenere residui con specifiche proprietà chimico-fisiche, utili per altre attività produttive.
 Se alimentata interamente con fonti rinnovabili, la produzione delle polveri attivate a partire dal minerale di alluminio costituisce il primo passo di un ciclo chiuso a impatto energetico nullo, che comprende centrali di cogenerazione dotate di celle a combustibile. I residui della reazione sono raccolti e conferiti all’industria di produzione dell’alluminio, per chiudere il ciclo. Le emissioni in atmosfera sono costituite da ossigeno e vapore acqueo.
 Se alimentata interamente con fonti rinnovabili, la produzione delle polveri attivate a partire dal minerale di alluminio costituisce il primo passo di un ciclo chiuso a impatto energetico nullo, che comprende centrali di cogenerazione dotate di celle a combustibile. I residui della reazione sono raccolti e conferiti all’industria di produzione dell’alluminio, per chiudere il ciclo. Le emissioni in atmosfera sono costituite da ossigeno e vapore acqueo. Nell’immagine, ripresa durante un esperimento di validazione della tecnologia, si vedono le bolle di idrogeno sviluppate dalla polvere contenuta all’interno del filtro-carta, per effetto della semplice aggiunta di acqua. Il gas così ottenuto può alimentare motori di diverse tipologie, cogeneratori e celle a combustibile. Inoltre, può essere utilizzato in diverse applicazioni industriali come idrogeno “verde”, a fronte dell’emissione in atmosfera di solo vapore acqueo e del recupero del calore per usi termici.
Nell’immagine, ripresa durante un esperimento di validazione della tecnologia, si vedono le bolle di idrogeno sviluppate dalla polvere contenuta all’interno del filtro-carta, per effetto della semplice aggiunta di acqua. Il gas così ottenuto può alimentare motori di diverse tipologie, cogeneratori e celle a combustibile. Inoltre, può essere utilizzato in diverse applicazioni industriali come idrogeno “verde”, a fronte dell’emissione in atmosfera di solo vapore acqueo e del recupero del calore per usi termici. La polvere sviluppata da ReActive è ottenuta utilizzando principalmente alluminio. Anche quando è attivata, la polvere si maneggia con facilità e nella massima sicurezza. Ciascuna delle provette riprese nella foto, ad esempio, contiene circa 2 g di polvere che, in combinazione con l’acqua, genera 2,5 l di idrogeno e calore. Le potenziali applicazioni sono numerose e l’intero processo si inserisce in una logica di economia circolare per disporre di idrogeno sostenibile e sicuro.
La polvere sviluppata da ReActive è ottenuta utilizzando principalmente alluminio. Anche quando è attivata, la polvere si maneggia con facilità e nella massima sicurezza. Ciascuna delle provette riprese nella foto, ad esempio, contiene circa 2 g di polvere che, in combinazione con l’acqua, genera 2,5 l di idrogeno e calore. Le potenziali applicazioni sono numerose e l’intero processo si inserisce in una logica di economia circolare per disporre di idrogeno sostenibile e sicuro. 
			
