Negli impianti elettrici realizzati a regola d’arte è necessario proteggere le persone contro i contatti diretti. Uno dei sistemi previsti dalla norma è quello di disporre di un adeguato grado di protezione tale per cui non possa esserci il contatto tra il corpo umano e le parti attive che normalmente sono in tensione. Il grado di protezione richiesto dalla norma è IP 2X che impedisce la penetrazione del dito di prova all’interno dell’involucro. La norma inoltre consente anche la penetrazione del dito di prova all’interno dell’involucro, purché non possa venire a contatto con le parti attive. Il grado di protezione è definito IP XXB.  Accostando un canale portacavi al quadro elettrico riesco a soddisfare la protezione contro i contatti diretti, ma non tengo conto di alcuni inconvenienti a cui posso andare incontro… ad esempio la presenza di topi.Nella foto n. 1 sono evidenti le tracce lasciate dai roditori, per le ampie aperture di ingresso cavi, mentre nella foto n. 2 e 3 l’utilizzo di idonei dispositivi di protezione sulle asole del quadro o di pressacavi posati ad arte scongiura l’ingresso oltre che dei topi, anche degli insetti, della polvere e dei liquidi.

Negli impianti esistenti potrebbe essere utile sigillare le asole aperte con adeguati prodotti sigillanti, che ovviamente non devono essere costituiti da sostanze elettroconduttrici o facilmente combustibili. La soluzione viene evidenziata nella foto n. 4.

Il testo della norma

La norma CEI 64-8 richiama la problematica nell’art. 522.10 “Presenza di fauna” che recita: “Quando si sappia o si preveda che le condizioni siano tali da costituire un pericolo, le condutture devono essere scelte di conseguenza oppure devono essere adottate misure di protezione particolari, come ad esempio:

  • Scelta di condutture aventi caratteristiche meccaniche adeguate;
  • Scelta di un luogo adatto;
  • Uso, anche solo locale, di protezioni meccaniche supplementari;
  • o una combinazione dei precedenti metodi.