Ora i rifiuti saranno “tracciati” con sistema di controllo

Sistri e getsione dei rifiuti dicLo smaltimento dei rifiuti professionali costituisce un punto critico nell’ambito di operatività di una impresa (v “Elettro” n 10, novembre 2014, pagg 18-19). I prodotti di scarto che non possono essere affidati al servizio pubblico di raccolta, infatti, devono essere avviati dal “produttore” al recupero mediante procedure ben definite. L’attività di smaltimento e gestione dei rifiuti professionali è dunque onerosa ed è spesso oggetto di comportamenti illegali da parte di alcuni soggetti “produttori” i quali, senza nessun rispetto per le regole e per l’ambiente, derogano arbitrariamente a quanto previsto dalla legge. Per tale motivo, il D.Lgs 152/06 prevede che debba rimanere traccia dei rifiuti prodotti e movimentati mediante alcuni sistemi; uno di questi è il Sistema telematico di controllo della tracciabilità dei rifiuti o SISTRI, destinato nel prossimo futuro ad essere l’unica piattaforma consentita per la gestione di tale attività.

Una premessa che riteniamo utile

Che cosa si intende per rifiuto professionale? La definizione viene data dal riferimento normativo per eccellenza, ovvero il D.Lgs 152/06 Parte IV – Norme in  materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati – e s.m. Secondo l’Art 183 comma 1 del Decreto, il rifiuto è “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi”. Come produttore del rifiuto si intende invece “il soggetto la cui attività produce rifiuti”. A titolo di esempio, ogni qual volta che, durante la manutenzione di un impianto, un installatore genera un rifiuto, questi si configura come il produttore del rifiuto stesso e pertanto è tenuto ad occuparsi della sua gestione. In ambito elettrico sono da annoverare come riferimenti normativi anche il D.Lgs 151/05 – Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE relative alla riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche nonchè allo smaltimento dei rifiuti – ed il D.M. 65/10 – Regolamento recante modalità semplificate di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche da parte dei distributori e degli installatori di apparecchiature eletteriche ed elettroniche, nonchè dei gestori dei centri di assistenza tecnica di tali apparecchiature –  che si occupano della gestione dei rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

La tracciabilità dei rifiuti professionali

Allo stato attuale vi sono due sistemi alternativi di tracciabilità dei rifiuti prodotti e movimentati consentiti dal D.Lgs 152/06: il SISTRI; il registro di carico e scarico e formulario di identificazione del rifiuto

In realtà la coesistenza dei due sistemi è solo transitoria. Il secondo metodo – registro di carico e scarico – costituisce il sistema tradizionalmente usato, che rimarrà in essere fino al 31 dicembre 2014.  Dal 1 gennaio 2015, infatti, il SISTRI diventerà, per i soggetti obbligati, l’unica modalità per documentare la corretta gestione dei rifiuti speciali pericolosi; in questo periodo transitorio le omissioni e gli errori nell’uso del sistema SISTRI non potranno dare origine a sanzioni. Il sistema telematico è stato istituito dal D.M. 17/12/09 ed è gestito dal Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente. Ha come obiettivo quello di contrastare lo smaltimento non lecito dei rifiuti, operando di contro una semplificazione burocratica nella gestione degli stessi. Sono obbligati ad iscriversi al SISTRI:

  • i produttori di rifiuti pericolosi, ad eccezione di quelli che gestiscono esclusivamente raee domestici;
  • i produttori di rifiuti anche non pericolosi, purchè abbiano più di dieci dipendenti.

Come funziona il SISTRI

I soggetti iscritti al SISTRI devono gestire due strumenti:

  • una chiave usb per la firma digitale dei documenti sistri che compila;
  • una scatola nera montata a bordo di tutti gli automezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti dalla propria sede all’impianto di smaltimento, al fine di monitorare il percorso.

All’atto del primo accesso al sistema, o comunque sempre prima di avviare al recupero o allo smaltimento ogni tipologia di rifiuto, è necessario provvedere ad effettuare un movimento di carico di ogni rifiuto in giacenza utilizzando l’area “registro cronologico”. (È il primo passo, richiesto ogni volta che il soggetto iscritto al SISTRI produce un rifiuto). Entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto è necessario inserire e firmare digitalmente un movimento di carico nel registro cronologico (che sostituisce tradizionale registro di carico e scarico dei rifiuti prodotti). Prima di poter avviare al recupero o allo smaltimento ognuno dei rifiuti prodotti e posti in deposito temporaneo nei magazzini aziendali dovrà essere predisposta la “scheda movimentazione”, che costituisce l’equivalente del formulario di trasporto del rifiuto, immettendo nell’area “movimentazione” del sistema i dati relativi alla quantità del rifiuto che si intende avviare al recupero o allo smaltimento e le informazioni relative al trasportatore, all’impianto di trattamento ed, eventualmente, all’intermediario o al consorzio istituito per garantire il recupero di particolari tipologie di rifiuto.

La compilazione della scheda

La scheda dovrà essere completata e sottoscritta digitalmente dal produttore del rifiuto almeno due ore prima del trasporto. (Tale termine sarà portato a 4 ore al secondo anno di operatività del SISTRI ). La “sezione produttore” della scheda movimentazione potrà non essere compilata solo nel caso in cui il trasportatore scelga di utilizzare la procedura per la “microraccolta”, ovvero la pratica di trasporto di rifiuti prelevati da più di un produttore con il medesimo veicolo. In questo caso sarà il trasportatore ad immettere nel sistema i dati che il produttore gli avrà preventivamente comunicato. Il trasportatore può scegliere, in accordo con il produttore, di utilizzare una delle due procedure di avvio della fase di trasporto:

la procedura con utilizzo contestuale del dispositivo USB del veicolo;

la procedura senza l’utilizzo contestuale della dispositivo USB del veicolo.

Nel primo caso il produttore dovrà mettere a disposizione dell’autista un computer collegato a internet in cui l’autista inserirà il dispositivo USB del veicolo per dare certezza alla data e allora di inizio del trasporto e

subito dopo si provvederà a stampare su carta due copie della scheda movimentazione, mentre nel secondo caso l’autista del mezzo di trasporto  sottoporrà al produttore o al detentore del rifiuto due copie della “scheda movimentazione” stampate su carta, si provvederà a scrivere sulle schede la data e l’ora di inizio del trasporto e il produttore tratterrà una copia del documento. All’atto dell’accettazione del rifiuto nell’impianto di trattamento il produttore o detentore del rifiuto riceverà un messaggio di posta elettronica certificato nella webmail interna al SISTRI. Questo messaggio è molto importante perché svolge la medesima funzione della quarta copia del formulario del rifiuto, ovvero dimostra che il rifiuto è stato correttamente conferito all’impianto di trattamento in precedenza individuato e attesta il peso del rifiuto avviato al recupero o allo smaltimento.

Per saperne di più, leggete qui

È particolarmente difficile descrivere in modo esaustivo delle procedure così complesse come nel caso del SISTRI senza cadere in imprecisioni ed approssimazioni, soprattutto tenendo conto del fatto che tale sistema è ben lungi dall’essere entrato a regime in tutte le sue funzionalità. Per fortuna è stato predisposto un sito internet molto completo (http://www.sistri.it/) che contiene informazioni, FAQ e persino video tutorial.

Un software per orientarsi

A questo proposito si segnala che nell’area riservata del sito raggiungibile con il dispositivo USB (per chi già lo possedesse) un software di simulazione che consente agli utenti di esercitarsi nell’utilizzo dell’applicazione di movimentazione. Tale funzionalità permette di utilizzare tutti gli strumenti e i dati anagrafici reali in un ambiente appositamente dedicato che simula fedelmente l’ambiente di movimentazione. Il Simulatore, producendo movimentazioni fittizie effettuate al solo scopo di test, si differenzia dall’ambiente reale di movimentazione per le seguenti caratteristiche:

  • l’email di conclusione del processo di movimentazione non viene inviata in quanto non sussiste l’esigenza di una notifica ufficiale;
  • il timbro digitale è sostituito dalla dicitura “fac-simile”;
  • il tracciamento del percorso non deve essere effettuato in quanto le movimentazioni sono simulate è non ha luogo un effettivo spostamento dei rifiuti indicati.
  • Analogamente il SISTRI mette a disposizione degli Utenti un numero verde dedicato e indirizzi mail ai quali contattare gli operatori divisi per ambiti di applicazione. Tutti i contatti precedentemente citati sono riportati nell’omonima sezione raggiungibile dalla home page del SISTRI. (ing Stefano Garoni, TEIC – Varese).

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