Con tecnologie intelligenti l’edificio diventa “SMART”

Two architects on construction site

Vivere meglio negli edifici in un’ottica di efficienza, interconnessione, sicurezza, fruibilità e comfort.
È questo l’obiettivo di Bitech (Building Intelligent Technology), il progetto che riunisce gli operatori delle tecnologie elettriche, elettroniche e meccaniche dell’edificio (residenziale, terziario e industriale) e che vede coinvolte ANIE (Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) e ANIMA (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine).

L’edificio è oggi un sistema sempre più complesso, dove viene usato un numero crescente di tecnologie che amplificano le proprie potenzialità grazie alla loro integrazione e alla comunicazione con chi lo abita e con lo spazio circostante.

Uno dei temi al centro dell’attenzione del mondo politico e industriale è infatti quello della città “smart”: ma la città per diventare realmente intelligente deve essere formata in primo luogo da edifici intelligenti ed è quindi fondamentale ripensare l’ambiente urbano secondo uno sviluppo di smart building in smart city.

In un quadro di questo tipo non è possibile limitarsi agli edifici di nuova costruzione: se fino a prima della crisi si realizzavano all’incirca 300.000 nuovi edifici abitativi l’anno, oggi siamo a circa 90.000 e da qui nasce l’esigenza per gli operatori del building di orientarsi verso la progettazione e l’installazione di tecnologie ultima generazione non solo negli edifici di nuova costruzione ma anche all’interno del parco edifici già esistenti.

Per questi motivi è nato il progetto Bitech: per ripensare il sistema edificio-impianto in modo integrato, negli edifici nuovi e in quelli da riqualificare.

 Vivere al meglio l’edificio

TECNOLOGIE come fibra ottica, Wi-Fi e prodotti innovativi per l’efficienza energetica e la sicurezza, possono aiutare ad accrescere il comfort abitativo e la fruibilità degli spazi negli edifici. – foto cortesia Bitech.

Un ambito nel quale le nuove tecnologie possono dimostrarsi utilissime riguarda l’assistenza fra le mura domestiche delle persone anziane o diversamente abili: internet, e tanti dei dispositivi che possono essere collegati al web, si stanno dimostrando uno strumento straordinario per migliorare il loro standard di vita.

Pensiamo ai sistemi di controllo e supervisione della salute e del benessere della persona, alla gestione da remoto di porte, luci e tapparelle, allo sviluppo dell’e-commerce, un mezzo che consente di fare la spesa anche a chi ha difficoltà a uscire di casa (anziani, ipovedenti, persone con handicap motori).

«Sul fronte della sicurezza, una novità interessante sarà in commercio dal 2016: il videocitofono da collegare al Wi-Fi di casa e che consentirà di rispondere via smartphone anche quando non siamo fisicamente a casa – ha affermato Davide Colombo, Coordinatore Gruppo Building di Bitech -, nel corso di un convegno organizzato a Monza da ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari). Altri esempi coinvolgono l’ambito della produzione dell’energia, tramite ad esempio il solare fotovoltaico».

Se gli impianti solari verranno abbinati a sistemi di accumulo, le informazioni provenienti dal Cloud (come il prezzo orario dell’elettricità in borsa) saranno determinanti per decidere se è più conveniente stoccare l’energia per consumarla in un secondo tempo, venderla sul mercato in rete, auto-consumarla o usarla per la ricarica dei veicoli elettrici.

Proprio per la ricarica delle auto elettriche, nei box privati o negli spazi comuni condominiali si dovranno realizzare delle infrastrutture dedicate. Anch’esse, per lavorare in maniera efficiente, dovranno dialogare in tempo reale con le apparecchiature elettriche ed elettroniche presenti nell’edificio e con la rete smart della città.

Il ruolo della fibra ottica

L’interesse per la fibra ottica nasce dal fatto che si tratta di una tecnologia che coinvolge telefonia, televisione e citofonia in un colpo solo.

E sono tante le caratteristiche positive della fibra ottica: è l’unico mezzo a capacità quasi illimitata, permette la convivenza di strategie distributive differenti (Point-to-Point, Passive Optical Network, ecc.), ha un’infrastruttura scalabile nel tempo e costi di gestione trascurabili.

Viene comunemente installata negli edifici esistenti, ma dal primo luglio 2015 è obbligatoria nei nuovi edifici fino ai punti terminali di rete, quindi fino all’interno degli appartamenti (articolo 135-bis del Decreto Sblocca Italia).

Interessante le prospettive che si aprono nell’ambito della sicurezza: grazie alla fibra ottica, è possibile ottenere un’efficienza sufficiente per il riconoscimento facciale attraverso la videosorveglianza (quest’ultimo è uno dei pochissimi settori industriali che non stanno risentendo della crisi economica).

Roberto Rizzo

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