A Venezia l’installatore è un “SUPEREROE”

IL TEAM della CZ impianti in ordine da destra verso sinistra: Stefano Cadamuro, Tobia Donega (elettricista e idraulico), Giancarlo Cadamuro, Ferruccio Masiero (idraulico), Federico Manente (elettricista e frigorista).

Nella città lagunare bisogna non solo saper aggirare le difficoltà logistiche e burocratiche, ma anche svolgere il proprio lavoro in quota, appesi alle funi. La C.Z. Impianti nasce nel 1987 dall’iniziativa di Giancarlo Cadamuro e di suo figlio Stefano.

Diventata nel 2004 C.Z. Impianti srl, è oggi un riferimento sul territorio veneziano per il settore degli impianti elettrici, idrosanitari, termici e di climatizzazione. La ditta si occupa della realizzazione e della gestione di impianti ed è specializzata nell’effettuare migliorie, manutenzioni e assistenza su impianti preesistenti, aumentandone la durata e la resistenza. Abbiamo chiesto a Stefano Cadamuro, co-titolare assieme al papà Giancarlo, di raccontarci alcuni aspetti della loro attività.

Stefano Cadamuro, co-titolare della CZ impianti, in azione per un lavoro “in fune”.
Dove svolgete la vostra attività e quali caratteristiche presenta il territorio di vostra competenza?

«Lavoriamo soprattutto nel centro storico di Venezia, ma anche in terraferma e in montagna. Non sono mancate neppure le trasferte estere in Paesi come Germania, Stati Uniti, Israele, Taiwan. Il territorio di Venezia è molto particolare, ci si muove per la maggior parte su vie d’acqua ed è necessario essere attrezzati almeno con una barca e un magazzino. Rispetto ad altri luoghi, nel centro di Venezia è tutto molto più scomodo: gli spostamenti sono lenti, a volte non si riesce ad arrivare vicino al cantiere e bisogna scaricare i materiali su una riva vicina per poi spostarsi con il carretto, un po’ come in passato. Per quanto riguarda la parte progettuale ci appoggiamo a un team di architetti e ingegneri, che consulta i regolamenti e le normative del Comune di Venezia e segue la parte burocratica, come la richiesta dei permessi e delle autorizzazioni agli organi competenti. Ogni intervento va studiato come un caso a sé stante: i condizionatori, ad esempio, rappresentano un problema, perché a Venezia le motocondensanti non si possono installare a vista, se non precedentemente autorizzate da Salvaguardia e Soprintendenza. Provate a pensare a palazzi del 700 con climatizzatori in facciata…Va quindi presentata la domanda di installazione con relativo progetto e si aspetta che venga autorizzata, con tempi burocratici non sempre brevi. Bisogna sempre ingegnarsi per trovare delle soluzioni atte a nasconderli in qualche modo. Questo tipo di accorgimenti riduce notevolmente i tempi di attesa dell’accettazione della pratica, il più delle volte con risposta positiva». 

Vi siete specializzati nella tecnica di “intervento in fune”. Di cosa si tratta e quali vantaggi comporta per il committente?

«Essendo stato per tanti anni istruttore di alpinismo, ho voluto portare la mia passione per questo sport sul lavoro. A Venezia siamo solo due ditte a utilizzare questa metodologia. L’abilitazione alla tecnica di accesso e posizionamento in fune, con calata dall’alto in facciata o in cavedio, ci permette di eseguire tutte quelle opere di natura impiantistica come installazione insegne e corpi luminosi, montanti acqua, luce e gas, realizzazione di canne fumarie, colonne di scarico impianti di climatizzazione, impianti contro le scariche atmosferiche, ecc. senza l’ausilio di impalcature. Ciò abbatte notevolmente costi, tempistiche e burocrazia, in quanto non si necessita di autorizzazione e progettazioni per l’occupazione di suolo pubblico, riducendo così al minimo i disagi per i condomini. Si tratta di un percorso durato due mesi, che ci ha impegnati sia in aula che fuori, dove abbiamo messo in pratica, in totale sicurezza, tutto ciò che ci è stato insegnato, come la preparazione di soste, gli ancoraggi, la calata e la risalita su fune, l’assistenza e il recupero dell’infortunato, le manovre. Operare in questo modo in una città unica come Venezia dà soddisfazione dal punto di vista professionale, ed è anche un gesto di rispetto nei confronti della città: si evita la costruzione, seppur temporanea, di orribili impalcature. Inoltre, clienti e turisti restano sempre affascinati dal modus operandi che offre questa specializzazione».

COME SI SVOLGE UN INTERVENTO
Giancarlo Cadamuro, fondatore e co-titolare della CZ Impianti.

«Si parte alla mattina dalla sede, si va a piedi o con il carretto se il posto è vicino, ma il 99% delle volte dobbiamo utilizzare la barca. Questo per quanto riguarda la parte pratica. Prima di intraprendere ogni tipo di lavoro, noi di Venezia abbiamo infatti a che fare con le varie ordinanze comunali, come il rispetto delle ZTL, gli orari di navigazione del Canal Grande e tutto ciò che comporta vivere sull’acqua, in una città dove tutto è vincolato. Un altro aspetto del nostro lavoro riguarda la fornitura del materiale. Ci appoggiamo a fornitori locali che però hanno magazzini piccoli, per cui bisogna sempre pensare con molta precisione al materiale che servirà, in modo da essere pronti per la giornata di inizio lavori, perché la fornitura avviene in due passaggi. Il fornitore esterno porta i materiali fino al Tronchetto, in periferia, per passarli poi al fornitore locale. Per questo occorre preventivare almeno due giorni per l’effettivo arrivo in cantiere».

La crisi ha colpito anche qui?

«La crisi c’è stata, anche se si è sentita un po’ meno rispetto alla terraferma. Adesso il lavoro è ripreso con i ritmi precedenti. A Venezia, essendo una città antica, c’è sempre da lavorare e sempre ci sarà. Questo perché ci sono molti investimenti nelle strutture per destinarle al turismo».

Un consiglio per chi voglia iniziare la professione a Venezia.

«Non ci si può improvvisare, proprio per la particolarità della città, dove ogni intervento ha una sua casistica. Il mio consiglio è di avere tanta pazienza, indispensabile per lavorare qui. Non bisogna infine pensare al guadagno facile, perché tutto è proporzionato, al rialzo, rispetto alla terraferma».

Avete una storia da raccontare?
Pensate che la vostra esperienza possa essere utile ai “colleghi” installatori?
Scrivi a: elettro@tecnichenuove.com 
Saremo lieti di valutare le vostre proposte e pubblicare gratuitamente un servizio su di voi nella nostra rubrica “Vita da installatore” 

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